Euro pubblici buttati: 250 a Vigile per insegnare a dire “buongiorno”

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 19 Dicembre 2011 - 14:40 OLTRE 6 MESI FA

foto Lapresse

ROMA – Meglio salutare con un bel “buongiorno” o un amichevole salve? Oppure, gli occhiali da sole vanno tenuti o tolti durante una conversazione? Interrogativi arditi a cui, per trovare una risposta, alcuni comuni italiani hanno deciso di istituire dei corsi di bon ton. Ma non per tutti, solo per i vigili urbani. Con appena 250 euro a “pizzardone”, come si chiama a Roma, o “ghisa” a Milano, e 4 giorni di lezione, i nostri tutori del traffico sapranno come approcciarsi agli automobilisti. Ci sarà la crisi, aumenteranno tasse ai cittadini e tagli agli enti locali ma Roma, Milano, Venezia, Savona e altre hanno trovato i 5000 euro necessari a “educare” una classe di 20 vigili, con appena 250 euro a testa.

Primo: indossare correttamente la divisa, evitando foulard e accessori. Secondo: togliere gli occhiali da sole durante la conversazione con il cittadino. Terzo: usare esclusivamente forme di saluto formali (buongiorno e buonasera). Quarto: esprimersi con un italiano quanto più corretto, evitando le forme dialettali. Quinto: evitare di fare battute di spirito al cittadino. Sesto: non usare imperativi del tipo “lei deve”, usare il più impersonale “si deve”. Settimo: la postura è fondamentale, evitare di parlare con le braccia conserte. Ottavo: evitare di avvicinarsi troppo al cittadino violando il suo “spazio vitale”. Nono: restare in piedi durante la redazione del verbale, è segno di autorità. Decimo: individuare lo stile sociale del cittadino (diretto, amichevole, analitico, socievole).

Queste le dieci regole che ogni buon vigile dovrà far sue. Cinque giorni, 40 ore di lezione, 250 euro a vigile per insegnarli che è preferibile parlare in italiano piuttosto che in dialetto. Per spiegare che non sta bene fare battute al proprio interlocutore o che è buona educazione salutare con un buongiorno e togliersi gli occhiali da sole quando si parla con qualcuno.

In Italia i vigili urbani sono 70mila, quasi 7mila solo a Roma e 3mila a Milano. Se tutti i “pizzardoni” italiani dovessero frequentare i corsi di bon ton il conto sarebbe di 17 milioni e mezzo di euro. Fortunatamente le lezioni non saranno per tutti, solo una parte del corpo dei vigili, probabilmente quelli che lavorano in strada, a contatto con gli automobilisti, si siederanno sui banchi per imparare queste preziose regole. Ma anche così, 250 euro a testa, somigliano tanto a soldi buttati.