Fatina dei dentini esiste. Ma chiede 1200 euro subito, poi forse le staminali..

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 20 Dicembre 2012 - 14:44 OLTRE 6 MESI FA
“Fatina dei denti”: quella “vera” chiede 1200 euro

ROMA – C’era una volta la fatina dei dentini che, in cambio di un dente da latte appena caduto, lasciava al suo posto un piccolo regalo o una moneta. C’era e non c’è più. E’ stata sostituita da aziende di crioconservazione che, per prendersi il dentino in questione, chiedono la modica cifra di 1.200 euro. Cifra sufficiente a che la fatina ritiri il dentino caduto, poi ce ne vogliono altri cento all’anno perché lo custodisca.  E’ il business del dentino: conservarlo per ottenerne cellule staminali se e quando servirà. Esattamente come si fa col cordone ombelicale o con quelle prelevate dal liquido amniotico. Peccato che ad oggi, dai dentini, non si riescano a prelevare le cellule in questione, troppo poche. Ma la tecnologia, anche quella medica, progredisce veloce e quello che oggi è impossibile domani sarà semplicissimo, forse. O almeno questo promettono i piazzisti del dentino: paghi ora in euro, sicuro, e magari domani incassi in staminali, forse.

Come spesso avviene, la moda e il business del dentino sono nati oltreoceano, negli Stati Uniti, dove ha sede la banca Bioiden. Ma hanno impiegato poco, pochissimo tempo per arrivare sino nella vecchia Europa, prima in Gran Bretagna e ora anche in Italia. Negli studi dei pediatri stanno cominciando a comparire i volantini che pubblicizzano il servizio: “Dateci il dentino, 1.200 euro e noi lo conserveremo per 10 anni in modo che, se vi servirà, da lì potrete prendere le cellule che vi serviranno per curarvi”. Ipotesi accattivante, un dentino è più semplice da prendere che un pezzo di cordone ombelicale, almeno nell’ottica di un genitore che nella vita non fa né il medico né il ricercatore, e in più il dentino/staminale offre una seconda chance a tutti quelli che non hanno messo in frigo le staminali al momento del parto.

Bello, bellissimo, una nuova opportunità costosa certo, ma per la salute non c’è prezzo. Peccato che non ci sia nemmeno nessuna certezza. Nessuna certezza che i dentini siano infatti fonte di quelle staminali che sono fondamentali e che sono l’obiettivo e la promessa dei nuovi piazzisti del dentino. Sulla quantità di staminali recuperabili e sulla loro vitalità dopo anni di congelamento, c’è infatti poco o nulla di scientifico. Si conserveranno? Forse. Saranno utili tra 10 anni? Può darsi. Mai dire mai. Ma se nessuno comprerebbe mai qualcosa che forse funzionerà, vi immaginate qualcuno che compra una macchina che forse si accende, molti sono invece quelli che decidono di conservare i dentini.

Poco concreta la promessa ma molto concreto, invece, il conto della banca texana che, per il trattamento del dentino da preservare (con apposito kit a casa per spedizione), chiede 1.200 euro più 100 euro all’anno per la conservazione in banca.

“Diverso sarebbe il discorso se si parlasse dei germi dei denti da latte, ma quelli non si possono prelevare”, commenta l’odontoiatra-ortodonzista milanese Maria Rosa Gobbi, per 17 anni responsabile di un centro pediatrico (Principessa Jolanda). “Nella polpa del dentino che cade la quantità di staminali è molto ridotta”, spiega la Gobbi. E proprio la polpa sarebbe, è la promessa, la fonte di cellule staminali mesenchimali di qualità da conservare congelate per un loro uso futuro.