Napolitano a Scalfari: E’ che ti sta antipatico Renzi…

Napolitano a Scalfari: E' che ti sta antipatico Renzi...
Napolitano a Scalfari: E’ che ti sta antipatico Renzi…

“Si sta parlando dell’approvazione di questa riforma essenzialmente in funzione di come si giudica, di che cosa ci si aspetta o si teme dall’attuale presidente del Consiglio…”. La riforma è quella che abolisce il Senato elettivo, i cui membri siano votati direttamente dagli elettori, lo scrivente è Giorgio Napolitano, il destinatario è Eugenio Scalfari e il succo della lettera dell’ex capo dello Stato è: Caro Eugenio, è che ti sta antipatico Renzi…”.

Eugenio Scalfari è, non da oggi, sostenitore della tesi secondo la quale un futuro Senato non eletto dal corpo elettorale unito a una Camera eletta con legge con premio maggioritario configura “democratura”, cioè un ibrido nocivo tra democrazia e dittatura. Sulla stessa posizione sono poi venuti e si sono attestati Bersani, D’Attorre, Cuperlo, Chiti, D’Alema, insomma tutto il Pd anti Renzi che a Renzi resiste e chiama ormai questo resistere Resistenza con la maiuscola. Già, perché secondo il Pd anti Renzi la battaglia contro la riforma del Senato Renzi/Boschi è battaglia di libertà e democrazia, anzi è democrazia sì/democrazia no niente meno.

Giorgio Napolitano ha buon gioco nel ricordare come un premio di maggioranza nella legge elettorale e un Senato non elettivo siano stati da tempo, da decenni, nella elaborazione e teoria e proposta dei vari Pds, Ds e consimili. Un po’ come è accaduto per le preferenze: dal Pci in poi sinistra sempre contraria e diffidente verso le preferenze, da quando le preferenze non sono nell’Italicum di Renzi, sinistra Pd e Sel paladine delle preferenze come, ovviamente, presidio di democrazia.

Non farà cambiare idea a Bersani e compagni Napolitano. Però un graffietto sui nervi glielo dà. La minoranza Pd, in lavoro convergente sul tema con M5S e Lega, vuole, rivuole il Senato elettivo. Anche a costo di smentire e smontare il governo Renzi. Anzi l’impressione forte assai è che vogliano il Senato elettivo per smentire e smontare il governo Renzi e fondamentalmente se non solo per questo. Come scrive Napolitano e come è ovvio se il Senato lo eleggono gli elettori, se i senatori sono legittimati e investiti per volontà popolare allora è e resta bicameralismo, due Camere che fanno lo stesso lavoro, si controllano, si bilanciano, si bloccano l’un l’altra. Dire come fa la sinistra Pd che vuole il monocameralismo e il Senato elettivo è dire che si vuole la compagna incinta ma solo un po’. In natura non si dà e neanche nelle Costituzioni.

La verità è che giudicando Renzi una sciagura, una iattura, un clandestino alla guida del Pd, un impostore, un usurpatore, una devianza, una mutazione genetica, il peggior nemico della sinistra è facile dedurne che tutto è meglio che Renzi. Meglio nessuna riforma, meglio il sistema com’è, meglio due Camere invece che una, meglio una legge elettorale che non garantisce il vincitore, meglio condizioni di ingovernabilità di un governo di “quello”, meglio i contratti di lavoro precari che quelli a tempo indeterminato se vengono da “quello”, meglio mantenere la Tasi sulla casa che levarla, meglio anche una crisi di governo ed elezioni anticipate e meglio anche tornare all’opposizione che hai visto quanti guai per il compagno Tsipras quando è dovuto andare al governo…

Napolitano che questo pensare e questa cultura conosce, la sintetizza. E all’amico Scalfari parla con schiettezza. Sapendo almeno di parlare con uno che non ha paura di governare, non ha paura che la sinistra governi, non ha blocchi e traumi ideologici mai superati, non ha orrore del liberalismo e schifo dell’economia. Uno che capisce, può capire. Anzi uno che sa e spiega. Solo che a Scalfari Renzi sta antipatico fin dal primo giorno. E non c’è nulla da fare, non è neanche opposizione frontale come lo fu con Bettino Craxi o argine quasi istituzionale come fu con Francesco Cossiga. E’ che ti sta antipatico Renzi e questa è l’unica e vera spiegazione. Caro Eugenio, firmato Giorgio.

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