Letame, festival nazionale della cacca. Mai così di attualità

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 1 Agosto 2018 - 08:53 OLTRE 6 MESI FA
Letame, festival nazionale della cacca in Italia. Mai così di attualità

Letame, festival nazionale della cacca. Mai così di attualità (foto d’archivio Ansa)

MODENA – Da tempo le sagre estive punteggiano l’estate italiana seguendo e indicando gusti e costumi. C’è, quasi da sempre, la classicissima del cinghiale nota quasi quanto quella del tartufo, e ci sono poi quelle meno note, magari come la sagra della ‘ficamaschia’ di un tempo, che l’estate animava la bassa maremma, e ce n’è oggi una nuova: la sagra del letame [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play]. Un tema forse mai come oggi di stringente attualità.

La sagra, quella che ha avuto sino a domenica scorsa come tema gli escrementi di vacca, è andata in scena sull’appenino modenese. Per la precisione nella frazione di Pompeano di Serramazzoni. Lì, all’interno di un caseificio che produce un parmigiano di eccellente qualità grazie al latte prodotto da un particolare tipo di mucche allevate secondo principi bio e di slow food, si è discusso per tre giorni delle qualità e peculiarità del letame. Ingrediente, la cacca di mucca, molto più nobile e soprattutto utile di quando possa istintivamente ritenere chi è abituato a vivere in una città, tra macchine e palazzi, e la mucca la vede al massimo dal macellaio.

Comprensibilmente, per quanti estimatori possa avere la deiezione bovina, per attirare curiosi e clienti la fiera offriva anche degustazioni e assaggi, ed è stata quindi un discreto successo. D’altra parte il tema, passando dalla terra da coltivare al ben più alto dibattito pubblico e politico, non è mai stato così sdoganato e al centro dell’attenzione allo stesso tempo. Il sostantivo ‘deiezione’ in realtà ormai non lo usa e capisce quasi nessuno, a qualsiasi livello è stato sdoganato il linguaggio ‘pane al pane’: i congiuntivi sono un optional e il turpiloquio rende il messaggio molto più vero e sincero.

E la politica nostrana, ma anche quella della più grande potenza del mondo – leggi Usa -, stanno lì a dimostrarlo. Imbarbarite anche dal veicolo social network che rimane comunque solo un mezzo perché, quelli che oggi rientrano nella definizione di ‘haters’, sono e restano persone in carne ed ossa. Persone di cacca, spesso, tornando appunto al tema della sagra. E anche i temi poi del cosiddetto dibattito ‘mainstream’ non volano molto più alto del letame modenese.

Sono tornati in discussione diritti che sembravano ormai acquisiti, da chi invita le donne e non abortire, per sorvolare sulle unioni omosessuali, tanto per citare un esempio tra tanti. Temi e modi sono scaduti, precipitati rispetto ad un passato meno lontano di quanto non sembri a guardarlo ora. E’ passato più o meno un questo di secolo da quando Rokko Smitherson, alias Corrado Guzzanti, descriveva le sue pellicole ‘horror-de-paura’ fatte di ‘sangue e merda’. Ecco, sono passati venticinque anni e la cronaca di oggi sembra esattamente un film horror-de-paura. E allora mai come ora è d’attualità un bel festival sulla merda di vacca.