M5s, petizione per il diritto a copiare a scuola…voto di cittadinanza?

M5s, petizione per il diritto a copiare a scuola...voto di cittadinanza?
M5s, petizione per il diritto a copiare a scuola…voto di cittadinanza? (foto Ansa)

ROMA – “La forza bruta della memoria” è arrivata in Commissione Cultura della Camera, smuovendo il buon cuore dell’onorevole grillino Luigi Gallo, che ha chiesto per i poveri maturandi della scientifico pietà. Che gli si consenta di portare un ‘bignami’, un manualetto con quelle odiose formule così difficili da far entrare in testa da poter consultare durante la prova scritta del prossimo esame. Proposta bocciata perché, sostengono e ha sostenuto il sottosegretario Vito De Filippo, anche memorizzare è una competenza. E chissà che i futuri maturandi che, guarda l’anagrafe, sono anche futuri elettori, non si ricordino, alle prossime elezioni, di chi li voleva aiutare.

“Voto di cittadinanza”, così lo chiama Massimo Gramellini nella sua rubrica sul Corriere della Sera, dove evoca anche quella “forza bruta” che è arrivata sino a Montecitorio. “I Cinquestelle hanno chiesto che, durante la prova scritta di matematica, ai maturandi dello Scientifico sia consentito di consultare un manuale di formule senza essere costretti — cito la petizione di uno studente — ‘a sottostare alla forza bruta della memoria’, cioè a studiarle. Il governo ha replicato che la conoscenza mnemonica fa parte del programma, prendendosi in via del tutto eccezionale il mio applauso biecamente conservatore. Immagino però che perderà in blocco il voto dei diciottenni, perché nel Paese dei balocchi e degli ‘aiutini’ chi promette scorciatoie risulta ovviamente più simpatico dei cultori della fatica”, scrive Gramellini.

A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca, diceva uno che di politica italiana ne sapeva, e allora il pensiero che fa l’editorialista del Corriere è un pensiero non così astruso. Che senso ha chiedere di portare il ‘bignami’ all’esame? Non serve essere istitutori del 1800 per conoscere, e comprendere, l’utilità di saper memorizzare, archiviare e richiamare una serie di dati. Sappiamo tutti che esiste internet e tutti quando abbiamo bisogno di un’informazione utilizziamo ormai prima google che la memoria. Questo non vuole però dire che non abbiamo bisogno di sapere che l’America era un colonia, che l’uomo ha mosso i suoi primi passi in Africa e via dicendo. Se non ha senso dal punto di vista della formazione degli studenti, o chi lo propone segue imperscrutabili logiche o deve esserci un’altra ragione.

E nel Movimento che propone da sempre il reddito di cittadinanza, idea tanto al momento irrealizzabile quanto capace di ammaliare tutti che quelli a cui quel reddito farebbe comodo, non è strano fare con questo un parallelo e pensare che tutti quei maturandi saranno alle prossime politiche elettori. Promettere un favore, un regalo ad un potenziale ‘cliente’ è quella che si dice una buonissima strategia di marketing. Se poi la promessa non deve essere mantenuta, e il regalo non va nemmeno pagato, magari per colpa di qualcuno come un sottosegretario che dice ‘no’, è anche meglio. E la fascia dei diciottenni e comunque dei più giovani, quella destinataria del potenziale regalo, è tra l’altro uno dei bacini dove meglio pesca il movimento di Grillo. Oltre ad essere, per ovvie ragioni di età, una della categorie di ‘clienti’ che più a lungo possono essere consumatori. Ovviamente ora Gallo (l’onorevole) e Grillo (Beppe) spiegheranno come in realtà memorizzare sia ormai un metodo inutile, superato, da morti viventi e il dubbio che fosse uno specchietto per le allodole verrà velocemente fugato. A patto, ovviamente, che se ne ricordino

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