Minchionario universale, il libro! Pacelli su Hitler, Edison e…Berlusconi

TORINO – Ci sarebbe da piangere, ma è certamente meglio e probabilmente più sano riderci su. E’ questo lo spirito con cui avvicinarsi e cominciare a sfogliare un libro di sempre grandissima attualità: “Il Minchionario Universale”. Opera omnia, “inevitabilmente incompleta” come recita il sottotitolo, messa insieme da due scrittori torinesi: Enrico Remmert e Luca Ragagnin. Summa e raccolta di storiche ma anche contemporanee minchiate, da Alessandro Magno a Papa Pacelli, da Emile Zola a Thomas Edison sino, inevitabilmente, a Silvio Berlusconi, vero e autentico fuoriclasse del settore.

“Hitler? Un fenomeno passeggerò” secondo l’allora cardinale Eugenio Pacelli, correva l’anno 1931. Una minchiata astronomica seppur pronunciata dal futuro Papa PioXII. Non solo papi però perché, andando indietro nella storia, di minchiate celebri se ne trovano a bizzeffe, nascoste e conservate in annali, resoconti e cronache di tutte le epoche. Da Alessandro Magno convinto che “nulla è impossibile per colui che osa”, sino a Thomas Edison, inventore e primo detrattore del fonografo, “privo di qualsiasi valore commerciale”.

Se la minchiata è però prerogativa e caratteristica umana, pronunciata in ogni epoca e in ogni momento, oltre che da qualsiasi individuo e su qualsiasi tema è con la modernità che trova la sua massima diffusione. Perché se è vero che probabilmente anche Adamo sparò qualche clamorosa minchiata, è altrettanto vero che la globalizzazione ha toccato anche questa particolare branca dell’esprimersi umano. Dall’invenzione della stampa all’avvento di internet i progressi dei mezzi di comunicazione hanno reso globale e condivisa non solo la conoscenza, ma anche le minchiate.

Non conosciamo, e purtroppo mai conosceremo le perle di saggezza che sovrani e popolani d’ogni epoca hanno certamente regalato in passato, le minchiate arrivate a noi sono solo la punta dell’iceberg. Ma oggi, grazie alla rete, ai social network, a Twitter, oggi una minchiata è per sempre, e soprattutto per tutti. Non un caso quindi che quello che forse è il principe della minchiata, leader della classifica e della raccolta dai due scrittori torinesi stilata, sia Silvio Berlusconi. Di minchiate, il Cavaliere, ne regala in continuazione, e come un fuoriclasse che si rispetti dà il meglio di sé nei momenti più duri. E se per un calciatore i momenti in cui dimostrare di essere un campione sono le partite decisive, le finali. Per un uomo politico, per il nostro ex premier le finali sono le campagne elettorali.

Certamente non il primo, e forse nemmeno il migliore, Berlusconi ha però dalla sua la televisione e la modernità, caratteristiche che rendono le sue minchiate indimenticabili. Oltre mille le citazioni raccolte dai due autori in un campionario che oltre ad essere, come loro stessi denunciano, inevitabilmente incompleto, andrebbe anche costantemente aggiornato. Perché se come insegna la saggezza popolare “la mamma dei minchioni è sempre incinta”, è altrettanto vero che ovunque nel mondo, in qualsiasi momento e in qualsiasi epoca, una minchiata è sempre sul punto di esser sparata.

“Il Minchinario Universale” di Remmert e Ragagnin è un’edizione Express.

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