ROMA – Piove, governo ladro. Anzi, nevica, Trenitalia ladra. Sull’Italia è arrivato il vento siberiano e con lui la neve, e la rete ferroviaria è andata in tilt. Ritardi che è ingiusto e riduttivo definire tali anche di oltre 500 minuti, cancellazioni a raffica e convogli bloccati, senza riscaldamento, in mezzo al nulla e alla neve. Scarsa preparazione da parte del vettore ferroviario o reale difficoltà? Probabilmente un po’ dell’uno e dell’altro. Anche se in molti altri paesi i treni, con la neve, viaggiano eccome e così, consumatori e istituzioni non l’hanno presa bene e sono pronti ad azioni legali contro Trenitalia.
“Italia nella morsa del gelo”, “Il freddo siberiano si abbatte sull’Italia”, titoli come questi hanno riempito occhi ed orecchie di lettori e telespettatori negli ultimi giorni. Titoli dettati forse da un’enfasi un filo eccessiva, che d’inverno faccia freddo, e magari nevichi sull’Appennino non appare così inusuale. Evidentemente però noi italiani non siamo preparati emotivamente al freddo e tanto meno è preparata la nostra rete ferroviaria. A Bologna ha nevicato, circa mezzo metro, e questo ha bloccato lo scalo ferroviario che è lo snodo principale e fondamentale tra Nord e Sud del Paese.
In Piemonte sono stati soppressi 200 treni, il 25% di quelli teoricamente circolanti, con tratte importanti come la Torino-Milano con ritardi fino a 3 ore. Convogli cancellati anche in Liguria mentre a Bologna, in mattinata, circolava solo la metà dei treni in calendario. I senatori del Pd della commissione Lavoro hanno chiesto che l’ad di Ferrovie, Mauro Moretti, riferisca al Senato. Stessa richiesta dal capogruppo dell’Idv in Senato, Gianpiero De Toni.
La Regione Liguria ha presentato una denuncia per interruzione di pubblico servizio alla magistratura. A firmarla l’assessore regionale ai Trasporti Enrico Vesco che accusa Trenitalia e Rfi di aver violato gli articoli 331 e 340 del codice penale. La regione Liguria sta poi valutando le sanzioni da comminare a Trenitalia e va riconosciuto che, tra la Liguria e Trenitalia, i rapporti non sono ottimi da anni, questa è infatti la terza dal 2005.
Anche il Piemonte non ha però ben digerito la gestione della situazione da parte di Trenitalia ma, a differenza della Liguria, non sporgerà denunce, semplicemente non pagherà le ferrovie. Anche Torino accusa, come Genova, che l’arrivo del maltempo era da tempo previsto e andava quindi organizzato per tempo come affrontarlo. E invece giovedì (2 febbraio) circa 250 treni sono stati soppressi e i ritardi sono divenuti la norma. “Per questa settimana di disservizi non verseremo un solo euro a Trenitalia, oltre a richiamarla al rispetto del contratto di servizio” ha detto Barbara Bonino, assessore ai Trasporti piemontese. Facendo due conti la settimana di disservizi vale 4 milioni di euro, più 200mila di sanzioni che si vanno a sommare agli 8 milioni di sanzioni già comminate e relative all’anno passato.
In Emilia invece l’ira degli amministratori contro Trenitalia più che dai ritardi e dalle cancellazioni, è stata scatenata dell’Intercity rimasto 7 ore al gelo tra Cesena e Forlì. Tanto che si stanno valutando possibili azioni contro i responsabili.
Non solo Regioni però, anche le associazioni dei consumatori accusano Ferrovie e chiedono un tavolo per trattare sui risarcimenti. Ma le Fs, che in generale hanno cercato di ridimensionare la portata del disservizio, hanno già stilato un loro prospetto: rimborso integrale del biglietto per chi ha rinunciato a partire e indennità di ritardo: il 25% per ritardi tra i 60 e i 119 minuti, del 50% tra i 120 e i 239 minuti e del 100% oltre i 240 minuti.
Chi invece, una volta tanto, ha avuto ragione a non sottovalutare il meteo è stato il sindaco di Roma Gianni Alemanno che ieri aveva deciso di sospendere la didattica a Roma lasciando però le scuole aperte a causa della neve in arrivo. Sbeffeggiato sul web ha effettivamente visto giusto: ora Roma è completamente imbiancata, e conseguentemente in tilt.
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