Pensione, la voglia più grande (sondaggio): 55% per quota 100. Italia abbassa l’età

Pensione no reddito di cittadinanza, la voglia più grande (sondaggio): 55% per quota 100. Italia abbassa l'età
Pensione, la voglia più grande (sondaggio): 55% per quota 100. Italia abbassa l’età (foto d’archivio Ansa)

ROMA – Il fascino discreto della pensione. Pensione da raggiungere e da godere, pensione garantita e possibilmente da avere prima, molto prima dei 70 ma anche dei 65 anni. E’ il sogno, la voglia più grande degli italiani che apprezzano sì il reddito di cittadinanza e anche il condono che ora si chiama ‘pace fiscale’, ma che più di tutto apprezzano la già famosa ‘quota 100’.

E non è un caso se con questo elettorato siamo l’unico Paese al mondo ad abbassare l’età pensionabile mentre persino Putin e i sovranisti vari sono costretti ad alzarla. I numeri li fornisce il solito Nando Pagnoncelli che, all’indomani dell’annuncio e della festa sul balcone di palazzo Chigi per l’accordo sulla manovra in deficit, ha chiesto agli italiani se apprezzano o meno le misure che il governo ha annunciato. E un po’ a sorpresa a vincere la palma della più apprezzata è la riforma della Fornero. Tutti o quasi si sarebbero aspettati che il reddito di cittadinanza – di cui si devono ancora conoscere importi e destinatari – sfondasse come, in un Paese da guinness dei primati sul fronte evasione, godesse di grande sostegno la pace fiscale.

Ma non è così. Il sogno degli italiani è oggi la pensione esattamente come ieri era il posto fisso. Più di un italiano su due (55%) è infatti a favore dell’introduzione della ‘quota 100’ che consentirà di andare in pensione poco dopo aver spento le 60 candeline mentre appena il 32% degli intervistati è contrario. Segno inequivocabile che, anche tra chi è preoccupato per la tenuta dei conti pubblici, prevale la gioia per la possibilità per smettere di lavorare qualche anno prima. Al secondo posto nel gradimento degli elettori il condono che ora è più elegante chiamare ‘pace fiscale’.

Quale che sia il nome che gli si vuol dare la sostanza non cambia con tasse arretrate e ed evase che potranno essere saldate con un corposissimo sconto, e lo sanno gli italiani che approvano questa misura al 49% mentre a dissentire è il 41%. E poi la flat tax, per ora più annunciata che altro, che nonostante non sia estesa a tutti e in primis non ai lavoratori dipendenti gode comunque di una discreta popolarità: 47% favorevoli e 32% contrari. Ultimo, solo ultimo, il reddito di cittadinanza apprezzato dal 46% e bocciato dal 44%.

Numeri che raccontano le divisioni che corrono nel Paese e confermano l’innamoramento degli italiani per questo governo che non hanno votato ma che comunque apprezzano. E numeri che sono utili per capire la psicologia di questo Paese per cui la cosa più importante sembra essere la pensione, l’addio al lavoro e l’abbraccio al meritato riposo. Il reddito di cittadinanza in fondo può sfumare visto che sarebbe previsto l’obbligo di non poter rinunciare alle offerte di lavoro per mantenerlo e anche il condono, un grande classico per la gioia dei contribuenti più furbi o distratti a seconda di come li si voglia definire, vale in economia come in sociologia come ‘una tantum’.

Fa felici cioè oggi, ma domani? Per apprezzare la flat tax poi bisognerebbe prima vederla, e comunque vale per chi le tasse le paga. La pensione invece, come i diamanti, è per sempre. Letteralmente. E se si taglia l’agognato traguarda intorno ai 65 anni si hanno davanti una quindicina d’anni buoni per godersela. Ecco perché la Lega ma anche i 5Stelle hanno puntato molto, moltissimo sul superamento della Fornero scegliendo politiche impensabili anche per i ‘colleghi’ sovranisti di Salvini e Di Maio. Vladimir Putin, capostipite dei moderni sovranisti, ha addirittura dovuto alzare l’età delle pensioni in Russia con annesso coro di proteste e provate ad immaginare una Le Pen che propone l’abbassamento della soglia-pensione mettendo a rischio i conti nazionali.

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