Scie chimiche spandono vaccini, protozoi e ogm alieni: in cielo vola Big Bugia

 

Scie chimiche spandono vaccini, protozoi e ogm alieni: in cielo vola Big Bugia
Scie chimiche spandono vaccini, protozoi e ogm alieni: in cielo vola Big Bugia

ROMA – Dal bario ai virus, da non meglio precisate nanoparticelle a strani vaccini, da pesticidi e protozoi sino a ogm alieni. Per gli amanti dei complotti, per i fan delle cospirazioni globali e gli orfani della Spectre sarebbe questo il menù, il contenuto delle scie chimiche che avvelenano i nostri cieli. Mancano, purtroppo, solo i fluidi vitali che i comunisti nemici del dottor Stranamore volevano risucchiare ma, in compenso, nelle nostre scie ci sono anche sostanze utili al controllo mentale. Una bufala ovviamente, una bufala smascherata e smontata pezzo per pezzo dalla logica prima e dalla scienza poi ma una bufala a cui migliaia, forse milioni di persone credono, e che è arrivata persino in Parlamento portata, tra gli altri, da un certo Domenico Scilipoti.

“Chi sarebbe tanto fesso da distribuire agenti tossici in aria – si domanda il debunker Paolo Attivissimo -, attraverso scie bianche in campo azzurro (quando di notte le stesse sarebbero invisibili) pur sapendo che, oltre alle sue vittime, anche lui stesso li respirerebbe?”. Obiezione logica fatta da un debunker nostrano, un cosiddetto cacciatore di bufale. Ma logica e bufale, ragione e teorie del complotto non abitano lo stesso universo, le regole che valgono per le prime non valgono per le seconde. E così, una sonora e smentita fandonia confezionata nel lontano 1997 non solo sopravvive, ma ancora fa proseliti.

“Il padre delle scie chimiche – racconta Silvia Bencivelli su La Stampa – si chiamava Richard Finke: non era uno scienziato, né un esperto di aeronautica, non aveva nessuna competenza in ambito di spionaggio. Però si mise in società con un certo Larry Wayne Harris che aveva aperto un’ambiziosa ditta di consulenza contro gli attacchi terroristici (la LWH Consulting). Era il 1997: i due, per farsi pubblicità, cominciarono a spammare email in cui annunciavano l’imminenza di un attacco. Ma le cose andarono male, il batterio della peste bubbonica non si fece vedere, e i due non si procurarono clienti. Fu così che Finke passò al contrattacco e scrisse a una mailing list sul bioterrorismo la seguente mail (questa è la versione riportata dal giornalista cacciabufale, o debunker, Jay Reynolds): “Il direttore di Aqua-tech Environmental… rivela oggi di aver trovato 1,2-dibromoetano (una sostanza molto tossica e cancerogena, ndr) in campioni di acqua… raccolti da contadini di Maryland e Pennsylvania. … La sostanza sembra essere mescolata al carburante degli aerei e dispersa costantemente nei nostri cieli. Le linee che riempiono i nostri cieli non sono scie di condensazione: vengono disperse e possono durare ore, rilasciando lentamente il flagello”.

Il titolo, in perfetto stile complottardo, era scritto in maiuscolo, cominciava con Genocide on a wholesale (genocidio all’ingrosso) e conteneva la bellezza di cinque punti esclamativi su quindici parole. La bufala cominciò così a volare. Finché nel 1999 non trovò una legittimazione mediatica in un programma radiofonico dedicato a complotti e ufologia, Coast to Coast AM di Art Bell, grazie a William Thomas, un giornalista americano che tuttora ha un sito internet sulle chemtrails (cioè le scie avvelenate) e tuttora scrive libri sul tema. La sua homepage lancia oggi skyder alert: il primo social network per appassionati di scie chimiche che può essere scaricato sugli smartphone e permette di inviare foto del cielo solcato da strisce bianche direttamente ai propri politici di riferimento”.

E i politici, invece di tentar di dar spazio alla ragione e alla scienza, la bufala hanno cavalcato. Solo nel nostro Paese sono state presentate almeno due interrogazioni parlamentari e a Torino il MoVimento5Stelle ha chiesto che una seduta del consiglio comunale fosse dedicata all’argomento.

Eppure, la scienza, ha ampiamente dimostrato che di bufala si tratta. E lo ha fatto nonostante sarebbe stata la ragione un’argomentazione sufficiente a constatare la non veridicità della teoria delle scie chimiche. Simone Angioni ad esempio, chimico dell’università di Pavia, spiega che “l’atmosfera è un fluido non omogeneo, in continuo mescolamento, e le condizioni di temperatura, umidità e pressione variano anche nel giro di poche decine di metri, come variano i forti venti di quelle altitudini”. Per cui il gas di scarico degli aerei forma scie di condensazione che non hanno sempre lo stesso aspetto e la stessa durata. “In generale, perché si formino ci vogliono temperature basse, quindi l’aereo deve trovarsi ad alta quota”. La tesi, la pistola fumante dal punto di vista dei complottisti verrebbe dalle analisi chimiche del suolo riportate anche da alcuni siti (internet è il paradiso della bufala globale), analisi condotte su campioni di terra, di acqua, di materiali biologici, raccolti sotto la scia, in verticale, come se le polveri cadessero per terra, da dieci chilometri di altezza, giù a piombo. Molte di queste analisi riferiscono di concentrazioni di elementi chimici come il silicio, il bario e l’alluminio. Concentrazioni che sono però in linea con la normale presenza di questi elementi nel suolo terrestre. Ma questo, i siti in questione, non lo dicono.

Una bufala fondata fondamentalmente sul niente ma una bufala che vola, vola nei nostri cieli e negli animi degli ingenui di tutto il mondo o quasi. Una bufala su cui nessuno guadagna direttamente ma che da molti viene colpevolmente cavalcata ed utilizzata per far audience o creare consenso, dalla televisione, basti pensare a programmi parascientifici come Voyager, sino ai politici che per far contenti gli elettori sarebbero pronti a sostenere che l’11 settembre l’hanno organizzato gli americani. Ma questa è un’altra bufala…

 

 

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