Spot mitico: Biscotti di Nonno Piero…che ti mandano sulla tazza

Spot mitico:  Biscotti di Nonno Piero...che ti mandano sulla tazza
Spot mitico: Biscotti di Nonno Piero…che ti mandano sulla tazza

ROMA – La prima volta che lo senti pensi sia una gag di un qualche conduttore radiofonico. Radiofonico perché la senti alla radio, nel caso in specie a Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. La seconda volta che lo senti pensi sia una specie di “striscia” comica di cui hai perso il canapo iniziale e che quindi non puoi seguire, capire fino in fondo. Comunque roba comica, cantilena ironica. Al confine della volgarità, ma sempre al di qua.

La terza volta che lo senti devi arrenderti al fatto che inequivocabilmente è uno spot pubblicitario. E’ così, non può che essere così, è evidentemente uno spot, una cantilena che lancia il prodotto. Alla quarta, quinta, sesta volta che lo senti ormai lo sai che è pubblicità ma ogni volta fatichi a crederci e con un po’ di dubbio resti, il dubbio di non aver capito bene.

Ecco cosa si sente alla radio, quella del Sole 24 Ore ma immaginiamo anche altre emittenti. Una voce, e che voce annuncia, declama, sciorina,  impasta la seguente sequenza di parole: “I Biscotti di Nonno Piero…per la piena libertà intestinale…sono amici non solo della tazza per la colazione…sono amici anche dell’altra tazza”. Già, proprio così e peccato non avere una penna per prendere appunti precisi su tutta la sequenza. Si diceva della voce che annuncia: è un po’ meccanica, un po’ compressa, un filo sofferente, un’oncia rilassata…Sì, proprio la voce che a pensarci ti sembra debba avere uno/a (la voce è maschile ma non maschia) che convive con quel problema lì, quello della tazza.

Eppur ci ripensi, non ci credi del tutto. Ma come, fanno pubblicità a biscotti che fanno cagare? Detta così è bruttissima, non ci possono fare una pubblicità, uno spot. Dai, devi aver capito male. Alla radio stanno dicendo un’altra cosa. Infatti non la dicono in quel modo, giocano più di fino sulla doppia tazza.

Cerchi di risolvere il dubbio, cerchi verifica empirica. Ti rimetti in ascolto, lo risenti e sei quindi sicuro di non avere allucinazioni auditive. E allora? Allora cercare i Biscotti di Nonno Piero al supermercato o in panetteria. Non ci sono, neanche l’ombra. Forse complice l’agosto quando i supermercati non fanno scorte e non lanciano nuovi prodotti. Di domandare non se ne parla, faresti comunque una pessima figura. E in farmacia, hai visto mai li vendessero in farmacia? Intuizione brillante e arguta ma smentita dalla realtà: in farmacia non ce n’è.

Riepiloghi con te stesso: c’è qualcosa che puzza. No, non quel che stiamo tutti pensando. Puzza che nella cantilena non ci sia la marca, il brand della casa produttrice dei Biscotti di Nonno Piero. Di solito ce lo mettono. Le esamini e le pensi tutte. E’ la sigla di una trasmissione della radio di Confindustria. Lo pensi e ti accorgi che stai dando i numeri. Oppure ti stanno prendendo per i fondelli dalla radio, mica solo a te personalmente, ma sempre per i fondelli ti stanno prendendo. Pensi anche questo e dai conferma a te stesso: stai dando i numeri. Quindi cerchi di tornare sulla strada del razionale e resta solo un bivio.

Da una parte l’ipotesi, che devi fare per amor di metodo di conoscenza, di non aver compreso nulla e di aver equivocato una, dieci, cento, mille volte. Dall’altra che quel che senti alla radio sia davvero uno spot pubblicitario. E di quelli che funzionano. Per sposare le due tazze come promettono non sai, ma per farti cercare i Biscotti di Nonno Piero di sicuro. Qualcuno ci aiuti a conoscere finalmente la verità.

 

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