APP IO, la promessa di 300 euro manda in crash il Governo, altro che Immuni. Come fare VIDEO TUTORIAL

APP IO, sono bastati due giorni e il miraggio di un rimborso sulle spese per mandare in crash la APP IO il 7 dicembre. Ci sono voluti ben 6 mesi,  per  convincere solo il 16% della popolazione italiana, a scaricare la APP IMMUNI. 

APP IO si basa sulla promessa di un rimborso del 10% delle spese tracciate, fino ad un massimo di 300 euro l’anno e un extra di 150 euro per le imminenti spese di Natale.

APP IO. Era il lancio della campagna “CASHBACK” , che ti premia se fai acquisti  tracciati su territorio nazionale con carte e app di pagamento.  Sono bastati una campagna massiccia , un messaggio diretto (la app regala soldi) e una comunicazione ben indirizzata. Per convincere gli italiani ad entrare nella fantastica rete del paese digitale. Inserire volontariamente  dati personali e fiscali. E lasciare traccia dei proprio pagamenti.

In barba alla tanto amata privacy e alla strumentalizzazione della battaglia per la sua tutela. In barba a chi non crede che questo è un piccolo passo per combattere l’evasione e il nero. Oltre un milione di download e 5 milioni di richieste nelle sole prime 24. Tanto da costringere Palazzo Chigi ad annunciare  “lavori in corso al fine di “potenziare l’infrastruttura”. E segnalare picchi da 12 mila richieste al secondo.  

Il servizio Spid

Alla APP IO si accede con il servizio SPID. Che permette alle diverse Pubbliche Amministrazioni, locali o nazionali, di raccogliere tutti i servizi, le comunicazioni. E i documenti in un unico luogo e di interfacciarsi in modo semplice, rapido e sicuro con i cittadini.  Essa era già attiva da aprile. Ma in pochi l’avevano scaricata. Proprio perché la narrazione era diversa. 

Fatto sta che oggi tutti la vogliono. Io stessa l’ho scaricata e ci sono anche riuscita.  La sessione che “abilita” le carte di credito/debito e bancomat non funziona. E rimanda “l’errore temporaneo di salvataggio”. In compenso all’interno della app , accettando i termini di utilizzo si legge la App è attualmente nella sua prima versione pubblica, non aspettarti che sia un prodotto perfetto”.

Una comunicazione singolare. Ma almeno è leale. E con questa comunicazione, passo e chiudo.

Non prima di alcune riflessioni sul peso della comunicazione, strumentale e strumentalizzata. Per concludere che non è la privacy ad avere un prezzo.

Sappiamo bene che ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e uno relazionale. Il primo afferisce all’informazione che vogliamo trasmettere. Il secondo influenza, a seconda di come questo contenuto viene trasmesso, il nostro interlocutore.

Quando si manipola l’informazione

Quando si manipola l’informazione, si parla di comunicazione   strumentale, cioè messa in atto con lo scopo di perseguire un preciso interesse ( individuale o collettivo). Ecco quello che è successo con la APP IMMUNI, e oggi con la APP IO.

Ecco come si influenza un pensiero. Ecco come si strumentalizza la comunicazione.

Per  la APP Immuni ci sono voluti 6 mesi e quasi 40 mila morti per portare i download a 8 milioni ovvero la soglia minima affinché  il sistema di tracciamento fosse ritenuto efficace.

E si aprì il dibattito sulla privacy

Siamo in piena pandemia, tutto il mondo parla della necessità di tracciare i contagi, in Italia si apre il fronte “privacy”. E il dibattito dalle aule del parlamento  si sposterà  nelle tribune politiche. Si urlerà  talmente forte alla forma (come chiedere i dati, quali e quanti e come tutelarli) che non ci si concentrerà e non ci si accorderà su come raccontare la sostanza (la app serve, ci salverà la vita).

E così il dibattito scenderà nelle case e diventerà per tutti una questione di diritto alla privacy. Anche per quei 35 milioni di italiani che già usano i social. E quindi hanno già venduto non solo la privacy ma anche l’anima ad un “mercato” sconosciuto  e per motivi meno nobili della tutela della salute.

E così ancor prima di diventare operativa, la  APP IMMUNI è già diventata un male a 5 teste.  La app  uscirà senza necessità di login, con codici criptati che mutano ogni pochi minuti ma in pochissimi la scaricheranno. Evidentemente neanche quelli che erano favorevoli.

Parla il ministro Pisano

Dopo mesi di ulteriori bagarre tra sostenitori e boicottatori, è il 15 ottobre quando  il ministro dell’Innovazione Paola Pisano, mentre nel mondo si registra la soglia del milione di morti, dichiara.
“Ad oggi, abbiamo superato questa soglia. Considerato che il numero di persone che hanno scaricato l’App nel nostro Paese corrisponde al 16% dell’intera popolazione italiana maggiore di 14 anni. Immuni costituisce soltanto uno strumento di prevenzione e contrasto alla diffusione del virus. E si integra con le altre misure adottate dal Ministero della Salute e dalle regioni. In definitiva credo, e i dati lo dimostrano, che scaricare l’applicazione Immuni sia un gesto semplice. E sicuro di responsabilità verso noi stessi e verso gli altri italiani, in grado di aiutare tutti noi a fronteggiare questa pandemia”.

Ma ormai è tardi. Siamo alle porte della seconda ondata della pandemia, il virus va a passi troppo veloci, tracciarne gli spostamenti è impossibile.

Appendice pratica

Per iscriversi al programma Cashback in tre semplici step.

  • Per prima cosa bisogna munirsi di Spid, l’identità digitale per accedere ai servizi della pubblica amministrazione, o carta d’identità elettronica. Se non hai SPID, segui il mio TUTORIAL al link  ( https://youtu.be/xIjprglFxN0 )
  • Spid alla mano, Scarica la app IO,
  • Una volta dentro la APP, dovrai registrare le carte o gli altri metodi di pagamento con cui si intende partecipare al programma, indicare il codice Iban su cui si vuole ricevere il rimborso, e attivare il pulsante “cashback”.  
  • Ecco il link al TUTORIAL per la APP IO E IL CASH BACK: https://www.youtube.com/watch?v=pEOFt90sfuU&feature=youtu.be

Per chi avesse scaricato la APP IO precedentemente, dovrà comunque aggiornarla per rendere operativo il servizio. Nella sezione ‘Portafoglio’ e cliccare sul pulsante ‘Attiva il cashback” in caso ci siano già carte registrate.

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