130 morti nel mar di Libia galleggiano su una Europa cinica e indifferente, fra Putin e Erdogan Salvini una comparsa

di Antonio Buttazzo
Pubblicato il 25 Aprile 2021 - 10:16| Aggiornato il 27 Aprile 2021 OLTRE 6 MESI FA
130 morti nel mar di Libia galleggiano su una Europa cinica e indifferente, fra Putin e Erdogan Salvini una comparsa

130 morti nel mar di Libia galleggiano su una Europa cinica e indifferente, fra Putin e Erdogan Salvini una comparsa

130 morti nel naufragio del gommone nel mare della Libia in tempesta. Sono l’ultimo episodio di una lunga serie che si snoda negli anni. Non illudiamoci. Quelle 130 persone morte non galleggiano nel Mediterraneo, ma sulla testa di un’Europa cinica e indifferente.

Un’Europa i cui valori fondativi sono andati smarriti tra i bilanci delle banche che la governano.

Una Unione ostaggio delle politiche dei Salvini e degli Orban di turno, che fanno leva su paure che poi convertono in consenso.

Quel consenso che garantisce il potere nelle democrazie ammalate, ostaggio dei populisti e delle destre nazionaliste e xenofobe.

Con quei morti, hanno vinto loro

Ha vinto Salvini in Italia, (qualcun altro altrove), che si permette anche di dileggiare i “buonisti”, le “anime belle” che salvano vite. Mentre a lui basta una preghiera per mondarsi la coscienza, ammesso ne abbia una, tra l’apparato digerente e lo sguardo truce con il quale fulmina 4 disperati alla fonda.

Illude così i poveri di spirito, facendo leva sulla solita menzogna di difendere la Patria dall’invasione.

Ma adesso il problema non è neanche lui.

Il problema è questa Europa che corre in soccorso dei guarda costieri libici, complici dei trafficanti, e lascia giacere da 7 mesi il piano di redistribuzione dei migranti approntato da Berlino.

Il problema sono i turchi di Erdogan, che le rotte dei migranti le controllano e le usano per ricattare l’Europa.

Il problema sono i russi di Putin, che, attraverso la Libia, mettono i piedi e le navi nel Mediterraneo.

Il problema è che dei migranti se ne infischiano tutti, e che anzi, quando muoiono, fanno pure comodo a qualcuno. Che così può continuare nella narrazione tarocca con la quale costruire e persino solidifica il consenso.

Inutile anche identificarla quella povera gente, perché un nome già lo ha.

Basta cercarlo nella nostra cattiva coscienza.