Corradino Mineo. Retroscena inquietante sulle trattative partiti-candidati

di Antonio Buttazzo
Pubblicato il 9 Maggio 2014 - 08:57 OLTRE 6 MESI FA
Corradino Mineo. Retroscena inquietante sulle trattative partiti-candidati

Corradino Mineo: ha alato il velo su un retroscena inquietante delle trattative partiti-candidati

ROMA –   Corradino Mineo, il senatore del Pd che non vuole pagare il contributo al Partito che lo ha fatto eleggere, è una riprova del carattere extra costituzionale della legge che ci ha muniti di questa rappresentanza parlamentare.
Il caso di Corradino Mineo è emblematico. Il sen. Corradino Mineo, rifiutandosi di versare l’obolo a lui richiesto dai vertici del PD per avergli assicurato una “posizione utile per l’elezione”, svela un retroscena inquietante sulle trattative che sono intercorse tra i partiti ed i candidati al momento della selezione delle candidature.
In buona sostanza Corradino Mineo dice che accettando la candidatura i futuri senatori si impegnano a versare un contributo di solidarietà al partito.
Che è un modo gentile ma piuttosto ipocrita di definire quello che i partiti pretendono dai futuri parlamentari.
Certo, qualche cosa ai partiti gli Onorevoli eletti hanno sempre dovuto versare, nel vecchio PCI era addirittura la metà dello stipendio, ma almeno prima quelli dovevano essere eletti.
Con questa legge invece vengono assicurate posizioni di privilegio a condizione di sottoscrivere impegni futuri.
Che poi, intendiamoci, il problema non è neanche l’esborso economico a cui si obbligano, trattandosi in fondo di rapporti di diritto privato, bensì che la candidatura possa essere subordinata ai “desiderata” delle cupole che governano i partiti, cosa che si pone in evidente contrasto con l’art. 67 della Costituzione secondo cui il parlamentare è svincolato da qualsiasi obbligo ed è tenuto ad esercitare il suo mandato in coscienza e senza vincoli e condizionamenti, neanche dei partiti di appartenenza.
Accadrà con molta probabilità che Mineo non pagherà e ciò comporterà che “non verrà rieletto”, come si usava dire un tempo.
Ed a questo punto sorge spontanea la domanda…ma in precedenza chi lo aveva mai eletto?