Liceo Aristotele Roma: settimana corta si e no. Tar decide, avvocato precisa

di Antonio Buttazzo
Pubblicato il 15 Settembre 2017 - 14:10| Aggiornato il 2 Ottobre 2018 OLTRE 6 MESI FA
Liceo Aristotele Roma: no alla settimana corta. Decide il Tar: sabato a scuola

Liceo Aristotele Roma: no alla settimana corta. Decide il Tar: sabato a scuola

ROMA – Liceo Aristotele Roma: no alla settimana corta. Decide il Tar: sabato a scuola. A maggioranza, il Consiglio d’Istituto del liceo romano Aristotele, zona Eur, aveva deciso che il sabato non si sarebbe andati a scuola, settimana corta per consentire alle famiglie di godersi per intero il week-end. Con due righe, il Tar del Lazio ha detto no, non si può fare, accogliendo il ricorso presentato da una novantina di famiglie contrarie alla novità introdotta tre anni fa e cioè la possibilità concessa agli istituti di scegliere.

Le famiglie contrarie tra le motivazioni adducevano proprio quella di aver opzionato proprio quel liceo perché non c’era la settimana corta. Le motivazioni del Tar saranno pubbliche solo da metà gennaio prossimo. Intanto però la settimana corta resterà una parentesi, perché sarà impossibile cambiare di nuovo orari e palinsesto organizzativo dei professori.

E c’ è da scommettere che, in un caso divenuto così delicato, e per giunta su un tema che va ben oltre il singolo liceo romano, i giudici romani del Tar non vorranno perdere l’ occasione per scrivere una sentenza ben motivata e argomentata. Che “faccia scuola”. E che magari richiederà anche un paio di mesi per essere redatta.

A quel punto saremo giunti a marzo, a tre mesi dalla fine delle lezioni, e comunque vada avranno vinto i 94 genitori ricorrenti che sono contrari ai cinque giorni, anche se magari, nel merito, il Tar dovesse invece dar ragione a chi, all’ interno del Consiglio di istituto, aveva scelto l’ opzione dei cinque giorni. (Liana Milella, La Repubblica).

L’avv. Alfredo Del Vecchio, come legale e come genitore, ha scritto una lunga precisazione che offre un completo resoconto della vicenda rilanciando la polemica. Non è vero, scrive, che la decisione del TAR è “imposta” a
tutto il liceo.
“Il Liceo Scientifico Aristotele ha sezioni che da anni hanno adottato un calendario di
frequentazione a sei giorni settimanali ed altre sezioni che lo hanno a cinque giorni.
La modifica proposta riguardava solo le classi a sei giorni e la decisione del TAR
non incide affatto sui corsi a cinque giorni, che rimangono inalterati. I CALENDARI,
DUNQUE, CONTINUERANNO COME FINO AD ORA SI SONO SVOLTI, CON LE
DUE SUDDETTE DIFFERENZE.
Da precisare che la proposta di modifica era già stata bocciata a seguito di un referendum
indetto dalla Scuola tra le famiglie che frequentano a sei giorni. La massiccia espressione di
rifiuto era stata espressa da parte di 257 votanti su 297. Gli esiti di questa consultazione sono
agli atti pubblici del Liceo.

Gli stessi alunni, in occasione della riunione collegiale con la proposta di modifica, con
esemplare spirito civico e maturità democratica hanno tra di loro indetto una raccolta firme ed
hanno riportato all’Organo scolastico il loro parere negativo con la seguente motivazione:: “La
componente studenti riporta che hanno raccolto le firme di tutti i ragazzi che frequentano i 6 gg
E CHE CHIEDONO A GRAN VOCE CHE TALE LORO DIRITTO ESERCITATO ALL’ATTO DELL’ISCRIZIONE
NON VENGA ANNIENTATO e inoltre ribadiscono che i ragazzi (e le loro famiglie) sono ormai
organizzate con i tempi definiti (chi a 6 gg e chi a 5gg): CAMBIARE ORA IN CORSA SAREBBE PER I
RAGAZZI UN TRAUMA SIA PORTARE I RAGAZZI DA 6GG A 5 GG MA ANCHE IL VICEVERSA, cioè se ci
fosse la decisione della scuola di andare dai 5 ai 6 gg.: I RAGAZZI DEVONO RIMANERE SERENI e
chiedono che le cose rimangano come sono: ed è per questo che la componente alunni,
portando avanti le ragioni di tutti i ragazzi, appoggiano in pieno le richieste pervenute a gran
voce dai ragazzi che frequentano i corsi a 6 gg.”
La deliberazione è stata adottata con la maggioranza determinata da un solo voto in quanto la
proposta di modifica aveva avuto otto voti favorevoli dei docenti e quello del Dirigente
scolastico ed otto voti contrari dei genitori e degli studenti.
Peraltro, la Scuola non ha affatto addotto motivazioni di ordine economico, come adombrano i
giornalisti, ma al Consiglio di Istituto sono state riportate asserite giustificazioni di difficoltà alla
organizzazione dell’orario tra classi a cinque ed a sei giorni e di apparente disfunzionalità delle
lezioni nella giornata del sabato. Ipotesi smentite dagli stessi studenti che hanno dichiarato:
“inoltre, sulla questione segnalata dal Dirigente Scolastico relativa alla sensazione del sabato
quale “giorno particolare” da parte dei ragazzi, gli stessi ribadiscono, orario attuale alla mano,
che il sabato è un giorno scolastico come gli altri, gli impegni sportivi comunque sono noti ai
docenti in virtù della programmazione e le assenze non risultano avere un picco di sabato”.

Comunque, neppure la simulata giustificazione del risparmio è veritiera, in quanto il Liceo
Aristotele è composto di due plessi, sede centrale e sede succursale, e la prima il sabato è sempre
aperta.
I genitori hanno appunto proposto di mantenere tutte le classi che frequentano il sabato presso la
sede centrale. Dunque, senza nessun ulteriore impiego di risorse finanziarie.
Hanno spontaneamente partecipato al ricorso anche studenti maggiorenni, direttamente
interessati.

La peculiarità dei sei giorni è stata eletta a prerogativa dell’Istituto e presentata come tale
in occasione degli Open Day, mediante i quali la Scuola ha presentato le sue attività ai genitori
ed alunni delle classi medie inferiori quale ulteriore motivo di preferenza per la iscrizione di
questi al Liceo Scientifico Aristotele per il corso quinquennale di scuola media superiore.

La caratterizzazione in sei giorni settimanali si è resa necessaria anche per consentire
l’adozione di corsi ampliati, con potenziamento della lingua inglese – cosiddetti corsi CIE – e
conseguenziale necessario aumento della didattica in 32 ore settimanale, dunque per non
appesantire oltre modo la frequentazione scolastica giornaliera.
Il bacino di utenza del Liceo Scientifico Aristotele comprende alunni dell’intero Municipio IX,
con ampia diffusione territoriale, nonché dei municipi limitrofi, in particolare i distretti VIII, X e
XI, per scelta degli utenti dovuta proprio alla peculiarità dei corsi CIE adottati dall’Istituto e della
calendarizzazione in 6 giorni settimanali. Questo permette la conclusione della attività scolastica
giornaliera in orario consono al rientro a casa degli alunni con mezzi pubblici, in modo da poter
affrontare nel resto della giornata gli impegni di studio a casa ed extrascolastici.
Dunque, ad inizio di ogni corso scolastico fino all’anno 2015/2016, con la iscrizione al primo
anno, alunni e genitori sono stati chiamati a scegliere tra il calendario delle lezioni in cinque
oppure sei giorni settimanali. La scelta dei genitori/alunni interessati è stata, in adesione alla
predetta offerta, per il calendario delle lezioni in sei giorni settimanali ed è stata condivisa con
l’Istituto, che l’ha definitivamente accettata ed adottata all’inizio del corso quinquennale ed è
valida per l’intero svolgimento dello stesso. Altri hanno scelto la frequentazione a cinque giorni e
per questi tale comunque rimane.
Dal 2016, comunque, tutti i nuovi corsi sono già a frequentazione a cinque giorni, dunque, la
differenza si risolverà da sé a completamento dei corsi rimasti a sei giorni, già nei prossimi tre
anni. Infatti le classi ora interessate sono dalla terza liceo in su.
La modifica del calendario, per le sole classi che hanno la frequentazione a sei giorni,
è stata richiesta dalla componente scolastica, contro la volontà della maggioranza di alunni e
famiglie interessati, soltanto a conclusione dell’anno scolastico, scaduto da tempo il periodo
delle iscrizioni, che sono regolamentate per legge, dunque imposta agli studenti senza possibilità
di diversa loro scelta.
La delibera del Consiglio di Istituto, infatti, è stata adottata solo l’11.7.2017, lasciando
così pochissimo spazio di tempo alle famiglie.

Alunni e famiglie hanno quindi cercato fino all’ultimo di tutelare i loro interessi
all’interno della organizzazione scolastica ma, in prossimità dell’avvio del nuovo anno,
considerato il grave pregiudizio subito, hanno potuto solo organizzarsi per una risposta
giudiziaria assolutamente DEMOCRATICA alla decisione loro imposta.

E’ evidente che la “rivoluzione”, come definita dai giornalisti, sarebbe stata quella di
imporre la modifica a cinque giorni, non voluta, anzi esplicitamente respinta dalla
stragrande maggioranza degli interessati.
La ordinanza del TAR è ordinariamente essenziale in quanto trattasi di decisione
cautelare data l’urgenza, il presupposto di fondatezza delle ragioni dei ricorrenti ed il pericolo
che queste potevano essere pregiudicate nell’immediato. Non sono stati sollevati vizi
procedurali.”