Marino: sindaco venuto da Marte di casa con gli usi italiani

di Antonio Buttazzo
Pubblicato il 27 Ottobre 2015 - 06:28 OLTRE 6 MESI FA
Marino: sindaco venuto da Marte di casa con gli usi italiani

Ignazio Marino (Ansa)

ROMA – Oramai è chiaro che la strategia di Marino è quella di spaccare il Pd, non si capisce bene se voglia farlo attraverso il ritiro delle dimissioni oppure chiedendo che venga sfiduciato in Campidoglio all’esito di una verifica politica o ancora con le dimissioni di massa dei consiglieri comunali.

In questi ultimi due casi, si imporrebbe la necessità di un accordo con altri gruppi dell’opposizione e quindi un coinvolgimento di altri partiti che potrebbero rivendicare politicamente la sconfitta del sindaco Marino. L’interrogativo è quindi quello che già si poneva qualche giorno fa, quando il sindaco scivolò sugli scontrini ingiustificati che poi giustificò ai pm, ritenendo quindi di avere ancora una legittimazione dovuta, come ha detto poi, al fatto di essere entrato in Procura da testimone e tale esserne uscito, come se politicamente significasse qualcosa.

La domanda è, era proprio necessario creare questo pasticcio istituzionale in un momento così delicato per Roma? Col Giubileo alle porte ed i tanti  problemi connessi, dalla mobilità dei pellegrini (e soprattutto dei  cittadini) al decoro urbano dalle malversazioni al malcostume corruttivo, Roma è costretta ad assistere agli scontri tra Orfini e Marino che banchettano indecentemente sulle spoglie di una città che lungi dall’apparire eterna è in balia di una classe politica irresponsabile che mai come ora la fa sembrare  in coma irreversibile.

Il barricadero Marino che cita Che Guevara dai balconi del Campidoglio è in ritardo sui tempi della riscossa, se voleva realmente far scoppiare le contraddizioni all’interno della maggioranza che (non) lo sosteneva, avrebbe dovuto farlo prima di delle dimissioni extra consiliari non ora.

Adesso la mossa ha il sapore della disperazione e del ricatto che poteva e doveva essere risparmiato alla città. Una assurda legge tutta italiana permette che venga messo in scena il balletto ora in onda con le dimissioni scandite attraverso tempi differiti in ragione degli interessi politici dei politicanti.

Il sindaco venuto da Marte a quanto pare si è adeguato benissimo ai costumi italiani.