ROMA – Alla fine pare che Renzi voterà la fiducia al decreto milleproroghe dove hanno nascosto l’emendamento alla legge sulla prescrizione.
Lo hanno seppellito lì il lodo “Conte bis“ che contiene una mediazione che serve a disinnescare il pericolo che Italia Viva possa far mancare i voti necessari al Senato, provocando la crisi di Governo. Renzi, ha dimostrato quindi di non considerare campale la battaglia sulle garanzie ed i diritti come ha sbandierato ai quattro venti in questi giorni.
In fondo gli è bastato poco. La promessa che la legge di riforma della riforma della prescrizione non fosse contenuta in un decreto “ad hoc”. Sarebbe stata una provocazione inaccettabile, come ha detto la Boschi, dopo aver battuto i pugni sul tavolo per mesi per scongiurare l’entrata in vigore della legge “tout court”, senza spazio per mediazione alcuna.
Dall’alto del suo 3%, la paura di non tornare in Parlamento è stata più forte di qualsiasi battaglia sui principi del giusto processo. Renzi non cambia natura. Bada ai suoi interessi, stringendo il suo vecchio partito che è a sua volta stretto da Bonafede &co. A voler tacere degli inaccettabili trucchetti da avanspettacolo con i quali si legifera in materia penale.