Berlusconi, il gioco del lupo, la capra e il cavolo
Pubblicato il 26 Settembre 2013 - 08:31 OLTRE 6 MESI FA
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Non so se alla fine Silvio Berlusconi riuscirà nella sua impresa, che è molto simile a quella del gioco. Dunque è lì che pensa e si macera. Deve salvare il suo ruolo di leader della destra, deve salvare il consenso popolare, deve salare le sue aziende dai contraccolpi dell’instabilità politica, deve salvare il governo Letta, deve evitare di decadere da senatore, deve far cadere il governo Letta. Troppi “deve”, a ben guardare.
Fino ad oggi ha provato ogni giorno a proporre a se stesso una soluzione. Fa cadere Letta? Perde consenso e soldi in borsa. Si dimette spontaneamente da senatore? Perde la faccia. Fa saltare la legislatura? Rischia che un po’ di suoi peones non lo seguano per timore di successive trombature elettorali. Rimane con le mani in mano? Perde il consenso di chi lo vuole combattivo e feroce. Accetta la sentenza che lo dichiara evasore fiscale e sconta la pena in silenzio? Si perde il codazzo dei descamisados che vedono le toghe come il fumo negli occhi. E poi i falchi e le colombe, Daniela Santanchè e Angelino Alfano…. Insomma, come la fa la sbaglia. E poi c’è il rischio del domandone finale: non sarà che il Cavaliere sta venendo a noia, in questa nuova veste di Re Tentenna?
A proposito. Il barcaiolo, la soluzione, la trovò come si sa: portò prima il lupo e il cavolo, lasciò il lupo e tornò col cavolo, lasciò il cavolo e caricò la capra, portò di là la capra e tornò col lupo, nell’ultimo viaggio riportò il lupo e il cavolo…. Elementare, Cavaliere!