L’Europa e Coronavirus. Pur avendo il vizio della politica, al tempo del Coronavirus preferisco guardarmi intorno nel gran ballo delle mascherine. Osservo la rinascita della spiaggia sotto casa mia, il caos ordinato che ci regalerà l’estate ormai iniziata. La sabbia è già rovente, gli impazienti bagnanti premono alle porte.
Guardo con curiosità e immagino il fresco della montagna da prenotare in fretta. Ma il medico di fiducia, non meno virologo degli altri, dice che il mare fa meglio alla bisogna. Toccherà decidere in fretta per non restare seduto fra due sedie.
Nel frattempo, il mio vecchio vizio della politica si riaffaccia per rimproverarmi l’assenza. Coronavirus, mare, montagna, palestra, bar, ristorante, barbiere: tutto è politica di questi tempi.
Il popolo aspetta lavoro, sussidi, integrazioni, salvataggi. Cioè una montagna di miliardi. Il povero Conte e il serioso Gualtieri fanno la spola fra Roma e Bruxelles, capitale d’Europa. Le sigle Mes, Ricovery Bond dicono poco, ma suonano come speranza con qualche condizione.
La nostra economia è piuttosto malconcia, dopo tre mesi di fermo-aziende. I piccoli imprenditori soffrono, i grandi trattano con il Governo.
L’Europa, nonostante i comizianti, viene recepita come amica o non nemica. La terribile Merkel diventa una salvatrice simpatica, che per un tedesco non è poco visto da qui.
Poi c’è il dibattito politico, piuttosto confuso, fra i governativi e gli antigovernativi.
È un dibattito che, almeno io, capisco poco. Conte cerca di spremere all’Europa più che può alle migliori condizioni possibili.
La destra sovranista alza sempre di più la posta contro l’Europa avara e spietata. Non capisco. Ma non erano quelli che volevano uscire dall’Europa e dall’Euro? Non erano quelli che noi italiani facciamo da soli?
Sono in una sorta di cortocircuito. Tu stai con le pezze alle chiappe. Il tuo nemico ti aiuta come vuole e come può. Tu pretendi sempre di più mentre gli dài dello stronzo. Così il nemico si spaventa e ti da il doppio. Geniale!
C’entra il Coronavirus? Non è affatto da escludere. È aumentato di molto il consumo di alcol durante il lockdown. Forse qualcuno ha alzato il gomito. Oppure, come dicono a Bari, io bevo e gli altri si ubriacano.