Razzismo. Gaetano Iannini, Napoli insulta Caleb Ekuban, Ghana: squalificato

Razzismo. Gaetano Iannini, Napoli insulta Caleb Ekuban, Ghana: squalificato
Gaetano Iannini: squalificato per insulti razzisti a un calciatore del Ghana

Gaetano Iannini è un calciatore di trent’anni che negli ultimi 13 anni ha cambiato 13 squadre. Piccolo record per un ex-giovanotto sempre a zonzo fra squadre minori del Sud Italia, eccezion fatta per una comparsata a Voghera. Ultima tappa, Matera. Ma Gaetano Iannini, napoletano di nascita e girovago di adozione, ha centrato un altro ragguardevole record: s’è beccato dieci giornate di squalifica per aver rivolto “insulti razzisti” al ghanese Caleb Ekuban, un ragazzetto di colore cresciuto nel Chievo e arrivato quest’anno al Sudtirol di Bolzano.

Le due squadre, Bolzano e Matera, domenica scorsa hanno disputato una gara per la Tim Cup, come si chiama adesso la Coppa Italia, trofeo che incrocia squadre di serie C e squadre di serie D. Una gara di preallenamento al campionato, il nulla dal punto di vista della gloria. Iannini resterà in tribuna per dieci domeniche come simbolo del “razzismo”. Un fallo del nero Ekuban, non visto dall’arbitro, ha scatenato i suoi bassi istinti.

Vista dal campo è una storia di ordinaria amministrazione: basta vedere quel che accade su campi ben più blasonati. Vista da fuoricampo, è un piccolo esempio di come i piccoli imitano i grandi in peggio.

Da un punto di vista sociale è lo scadimento senza limiti dei cosiddetti valori sportivi. Il “terrone” napoletano del Matera che insulta il ghanese, come dire che ognuno si dà un tono facendo pesare la propria superiorità su quello (ritenuto) del piano di sotto. Il Nord insulta il Sud, e il Sud insulta l’africano. Una bella gara fra deficienti.

O forse Iannini ha pensato che uno del Sudtirol di colore per giunta, è due volte insultabile. In fondo non è neanche un tirolese vero, essendo Bolzano l’estrema periferia del nobile Tirolo. O forse l’evoluzione del multiculturalismo e dell’integrazione ha da passare per una nuova età della pietra, con tutti gli Iannini coperti di pelle di leopardo e armati di clava. Per adesso ci ha pensato l’arbitro a metterci una pezza e il giudice sportivo a fare giustizia, come si usa dire. Una storia grottesca di razzismo per poveracci.

A proposito, la partita è finita 2-0 per il Sudtirol (gol di Ekuban al 37′ del primo tempo e di Vassallo al 31′ della ripresa).

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