Tutti nel calendario grillino: Pertini, il papa, Mazzini

di Antonio Del Giudice
Pubblicato il 1 Dicembre 2013 - 20:55 OLTRE 6 MESI FA
Tutti nel calendario grillino: Pertini, il papa, Mazzini

Beppe Grillo (Foto Lapresse)

Beppe Grillo parla al terzo affollato Vaffa-day come parlava al primo. Attacchi a corna basse contro la partitocrazia, e va bene. Attacchi alle ruberie diffuse, e va bene. Palle incatenate contro il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e sia pure. Ma non una parola che sia una sull’azione del suo drappello di parlamentare che occupa un terzo dei seggi fra Camera e Senato. Ora, se un movimento com’è il M5S si fa partito e accetta le regole, non può continuare a parlare come quando si trattava di un gruppo di descamisados, che adesso sventolano le bandiere di Sandro Pertini e di papa Francesco. Gran colpo di teatro, ma il resto?

Non c’è dubbio che il governo Letta-Alfano mostri qualche affanno sotto i colpi della scissione del Pdl-Forza Italia, e davanti all’avanzare minaccioso di Matteo Renzi alla segreteria del Pd. Non c’è dubbio che l’Imu sia un pasticcio, che il cuneo fiscale sia un rebus, che il Porcellum non demorda, che sia giustificato il timore che alla fine della fiera la crisi la pagheranno i soliti noti… Ma l’alternativa del comico genovese è una pièce da Bagaglino, con simpatici giochi di parole, ripetute invocazioni di referendum su tutto, con la teorizzazione del governo” dal basso”, cioè di un populismo liberatore che non è molto diverso dal berlusconismo.

Magari era lecito aspettarsi dal leader della seconda forza politica del Paese qualche proposta in più e qualche battuta in meno. L’Imu così non va? Giusto, ma come dovrebbe andare? Il fisco così non va? Giusto, ma come dovrebbe andare? Svendere i gioielli di Stato non va bene? Giusto, ma come fare allora col debito pubblico insostenibile? Risposte zero, se non il rinvio a generiche rivoluzioni future contro chiunque, a cominciare dall’Europa.

A dire il vero, Grillo due risposte le ha date: mettere i dazi ai nostri prodotti, cingere d’assedio i cinesi. I giovani senza prospettive invece hanno la soluzione che ci vuole. Eccola: fare come l’altro genovese Giuseppe Mazzini, iscriversi alla Carboneria e cospirare, senza espatriare. Beh, a dire il vero Mazzini lo fece da Londra, dove lo aveva costretto l’esilio. E lo fece sognando gli Stati Uniti d’Europa. Ora passi per Pertini “grillino alla memoria”, per Francesco “grillino a sua insaputa”. Ma Mazzini pare davvero esagerato.