Berlino Est è la meta del M5s e il Pd gli va dietro: vengono da lontano…dove ci porteranno?

di Giuseppe Turani
Pubblicato il 19 Luglio 2018 - 12:28 OLTRE 6 MESI FA
Berlino Est la meta del M5s (nella foto: Luigi Di Maio) e il Pd gli va dietro: vengono da lontano...

Berlino Est la meta del M5s (nella foto: Luigi Di Maio) e il Pd gli va dietro: vengono da lontano…

Italia “sulla strada di Berlino Est”. I grillini non vogliono grandi imprese indipendenti né il mercato. Il loro sogno è uno Stato che controlli [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] quasi tutto, piange Giuseppe Turani in questo articolo pubblicato anche su Uomini & Business.

Il famoso Vaffa… di Beppe Grillo era un’invettiva, una bestemmia, poca cosa, e non un programma politico. Il programma politico è venuto dopo, ramazzando sul web le peggiori sciocchezze che è stato possibile trovarvi (dalla lotta contro i vaccini alle città a rifiuti zero). O, addirittura, il reddito di cittadinanza: meravigliosa idea secondo la quale, visto che lo Stato non sa come trovarti un lavoro, ti dà comunque uno stipendiuccio da fame, così vai la bar e ti prendi un caffè, ma non devi lavorare.

Adesso, però, dopo qualche settimana di Governo gialloverde le cose cominciano a chiarirsi.

1- Il famoso decreto dignità è certamente una cretinata che produrrà qualche centinaio di migliaia di disoccupati in più, ma visto dall’ottica dei grillini è un’altra cosa: è un tentativo di Opa sulla Cgil. E’ il tentativo, cioè, di procurare al Movimento una base di massa importante, una cinghia di trasmissione capace di rendere stabile il consenso. E, visto che la Cgil approva il decreto dignità, l’operazione potrebbe riuscire. Anche perché da varie ricerche risulta che un terzo degli iscritti alla Cgil ha già votato per i 5 stelle. Susanna Camusso e Landini, insomma, rischiano di passare alla storia come quelli che hanno consegnato la gloriosa Cgil di Di Vittorio ai ragazzi scombinati di Grillo. Forse sarebbe meglio chiudere bottega e dichiarare che non si sa più che cosa fare.

2- Il vago e sconcentrato Danilo Toninelli, ministro dei trasporti, annuncia che lo Stato prenderà su di sé il 51 per cento dell’Alitalia. Una robaccia che ha chiuso solo due bilanci in attivo in tutta la sua vita e che quasi certamente è uno scherzo che costerà qualcosa come un milione di euro al giorno. Ma non importa. Per i grillini i soldi sono solo fogli di carta. In realtà, i ragazzi di Grillo non si fidano di nessuno, se non di se stessi. E quindi non vogliono solo l’Alitalia, vogliono tutto. Vogliono un grande Iri, dove mettere dentro tutto quello su cui riusciranno a mettere le mani, mandando poi i loro amici (casalinghe e ex-nullafacenti) a dirigere aziende e attività. Diffidenti verso il mercato, non vogliono grandi imprese indipendenti, poteri indipendenti, e preferiscono puntare sull’industria pubblica, sotto il loro diretto controllo, secondo uno schema comunista-staliniano.

Berlusconi, che ha 82 anni, ma che ha fiuto, questo lo ha capito e infatti detesta i 5 stelle, a lui piacciono le società aperte, con gente ricca che spende, mica copie sbiadite di Berlino Est anni Cinquanta, con le tremende Trabant e le coabitazioni forzate. Il Pd, invece, forse memore di un antico passato, sembra che stia per abboccare alle sirene social-comuniste grilline.

Si voleva diventare un paese di sinistra liberal-democratico (Renzi) alla Macron. Invece, eccoci sulla strada della Berlino di Honecker.