Berlusconi è tornato ad illustrare come lui Silvio vede il mondo, la realtà, la vita. E quali siano secondo lui, Silvio, i veri motori dell’animo umano. I veri motori, rispetto ai quali tutto il resto è fuffa. Oggi c’è questa questione della guerra. Come si fa a far finire la guerra? Secondo Berlusconi con i soldi. Sborsando soldi. E, di fronte ai soldi, secondo Berlusconi non c’è combattente che tiene. Metti miliardi sul tavolo e secondo Berlusconi ogni uomo e donna timorati del buon senso e di buona volontà non faranno altro che prenderli. Prenderli e dimenticare, mollare tutto ciò che soldo non è.
Ucraina, quant’è?
Berlusconi quindi ha sintetizzato il suo progetto di pace per l’Ucraina in una domanda/offerta: Ucraina, quant’è? Nel senso di quanto costa in miliardi che la smettete di combattere? Quanti miliardi per lasciare a Putin un po’ dell’Ucraina invasa. Quanto costa dare un po’ di terra ucraina alla Russia. E quanto per un concordato (tombale è il caso di dire) su bombardamenti, esecuzioni, fosse comuni, deportazioni? Quanto? Secondo Berlusconi se si offre a Zalensky e agli ucraini il giusto quanto loro alla fine ci stanno.
Quindi Berlusconi espone come nel suo mondo valoriale, suo di Silvio e di moltissimi italiani come lui, se si danno agli ucraini miliardi invece di armi e se i miliardi sono il “quanto” giusto e allettante non c’è gara e non c’è partita: gli ucraini ci stanno e la guerra finisce. Finisce per miliardi di forza maggiore. Maggiore la forza, anzi il valore, dei miliardi. Maggiore di ogni altro valore e forza. Lui, Silvio, se il “quanto” è giusto, cioè ingente e pesante, ci starebbe subito. E proprio non capisce perché parti abbondanti del resto del mondo, si ostinino a non capire che è tutto una questione di quanto, di quanto si vuole incassare vendendo e comprando.