Berlusconi e gli studenti dopo il terremoto in Abruzzo. Le corna come saluto nazionale

Pubblicato il 17 Ottobre 2009 - 20:22| Aggiornato il 13 Ottobre 2010 OLTRE 6 MESI FA
Berlusconi all'Aquila il 17 ottobre 2009 tra i giovani

Berlusconi all'Aquila il 17 ottobre 2009 tra i giovani

Ai bei tempi andati, quelli che tutti rimpiangono ma nessuno vorrebbe tornassero, quando Berlusconi forse frequentava anche lui ancora la parrocchia, c’era uno slogan tanto caro a Pio XII: «Sarò primo perché l’esempio trascina».

Era un impegno morale molto forte, un imperativo vincolante a un comportamento che fosse di modello ai più deboli.

A chi è vissuto in quegli anni, quella massima è tornata d’impeto alla memoria, davanti a questa fotografia. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi circondato dai giovani dell’Aquila, con i quali si è incontrato venerdì 17 per insegnargli anche lui una sua massima, di buona educazione, quella di non porgere mai la mano sudata per salutare qualcuno.

Aveva però dimenticato un altro principio: «Fate quello che dico ma non fate quello che faccio». Così quei bravi giovani abruzzesi, felici della visita del primo ministro, hanno manifestato la loro gioia come ritenevano sarebbe stato a lui gradito: con le corna alzate dietro la sua testa nella foto ricordo di gruppo. Berlusconi è ritratto sereno anzi compiaciuto.

Non è dato sapere se fosse consapevole di quel che stava accadendo. Forse non se ne è reso conto e quelli che erano in apparenza solo dei bravi ragazzi abruzzesi erano in realtà degli infiltrati comunisti.La foto ha però un effetto deprimente su chi la guarda: questo è il capo del Governo che regge e rappresenta l’Italia.

Immaginate Sarkozy o la regina d’Inghilterra in una situazione simile? Non certo l’amico Putin, che saprebbe come gestire al meglio una simile emergenza.Anni fa c’era un presiddente della Repubblica, Giuseppe Saragat, che concludeva ogni suo discorso con una invocazione: «Viva l’Italia, viva la Repubblica». Meno male che oggi non si usa più, perché verrebbe troppo facile completare, alludendo al simbolo tanto caro al presidente del Consiglio.