A suo tempo votò con entusiasmo innovativo e speranze grandiose Silvio Berlusconi. A suo tempo e per un po’ di tempo votò per Silvio Berlusconi. Poi ebbe invaghimento e quindi voto per Matteo Renzi. Solo un attimo elettorale, una relazione pericolosa ma la ebbe e votò per Matteo Renzi. Subito dopo fu l’amore che sembrava per la vita e votò per Di Maio. Ma subito tradì Di Maio per Salvini e votò per Salvini, con ammirata deferenza per Il Capitano. Quindi, ed è cronaca dell’oggi, ha votato con simpatia ed empatia per Giorgia Meloni. Chi è? E’ l’elettore, in carene e ossa. Non l’etereo elettorato. L’elettore, l’elettrice: quei milioni di voti con volti, gambe, occhi, nome, cognome e indirizzo che dal 1994 ad ieri hanno dato il 30% e più alla neonata allora Forza Italia e poi al Pd di Renzi che di Renzi non era e poi al M5S di Grillo e poi alla Lega di Salvini e oggi portano Fratelli d’Italia dal 4 al 26 per cento.