Bolloré scala mezza Italia. Renzi e Mediobanca gli ostacoli

di Giuseppe Turani
Pubblicato il 11 Agosto 2016 - 06:50 OLTRE 6 MESI FA
Bolloré scala mezza Italia. Renzi e Mediobanca gli ostacoli

Bolloré scala mezza Italia. Renzi e Mediobanca gli ostacoli

ROMA – Giuseppe Turani ha pubblicato questo articolo su “Uomini & Business” con il titolo “Il pirata e il toscano”

La patria è in pericolo? Mentre qui tutti discutono di altissima strategia politica (la riforma Costituzionale) o delle forme della meravigliosa Maria Elena Boschi o della spazzatura romana, l’astuto finanziere francese Bolloré, un bretone, quindi un pirata, starebbe per sferrare un triplice attacco contro la finanza del nostro paese.

Se il suo blitz dovesse riuscire, dopo resterebbe ben poco su cui discutere (Bianca Berlinguer, Cairo, i grillini). Infatti si dice che Bolloré punterebbe a portarsi a casa (sarebbe già pronto) le Generali, Mediobanca e Mediaset.

Per fortuna, si tratta solo di fantasie estive. Che Bolloré aspiri a prendersi le tre società (già controlla Telecom Italia) è vero. Che possa riuscirci è un altro paio di maniche. Siamo un paese un po’ sgangherato, ma non è che la gente può venire qui e portarsi via quello che vuole con il cucchiaio.

Il perno di tutti gli affari, nonostante tutto, è ancora Mediobanca, dove Bolloré ha l’8 per cento. Bene: peccato, per lui, che da lì non si possa muovere. Se volesse salire dovrebbe essere autorizzato dal sindacato di controllo. E, se volesse andare oltre il 10 per cento, gli servirebbe persino un’autorizzazione della Banca d’Italia e del presidente del Consiglio, che potrebbero benissimo negargliela.

Situazione non diversa in Generali (che lui sogna di poter fondere un giorno con la sua Axa). Mediobanca presidia le Generali con un buon 13 per cento. Con gli altri grandi azionisti italiani ci si avvicina al 20 per cento. E nel conto va messo anche un 14 per cento in mano a investitori istituzionali italiani. Insomma, più del 34 per cento. Difficile passare, anche per un pirata bretone.

Ma c’è ancora la partita Mediaset, che Bolloré vorrebbe scalare per fare poi, insieme a Telecom Italia, una grande società mediatica.

Ma qui si è già un po’ esagerato. Il governo non è affatto contento di come Bolloré si è preso Telecom. E si è anche irritato per come è stata trattata Mediaset, dove Bolloré ha stracciato il contratto di acquisto di Mediaset Premium, dicendo che i conti non erano giusti (cosa probabilmente vicina al vero).

Se si fa la somma di tutti questi fatti e la si unisce al mantra renziano “l’Italia riparte”, si capisce che Bolloré o vuole davvero troppo o ha scelto il momento sbagliato.

In realtà, ha una piccola possibilità, complicata però per uno orgoglioso come lui. E cioè: trattare con Berlusconi, facendo anche qualche sacrificio e dicendo che glielo ha chiesto Renzi in persona. In questo caso forse, lui potrebbe ottenere un via libera, sia pure limitato a poche cose, e Berlusconi avrebbe un motivo in più per essere grato a Renzi. Cosa che in tempi di lotta accanita per il referendum ha un suo valore.

Ma se Bolloré non piega un po’ la testa, l’Italia rimane un paese chiuso, off limits,