Borse ancora in tensione e ennesimo tonfo dei prezzi del petrolio

Borse ancora in tensione e ennesimo tonfo dei prezzi del petrolio
Borse ancora in tensione e ennesimo tonfo dei prezzi del petrolio

ROMA – Vincenzo Longo ha pubblicato questo articolo anche su Uomini & Business col titolo “Borse ancora in tensione”. 

Rimangono sotto pressione le borse internazionali in scia all’ennesimo tonfo dei prezzi del greggio. Il petrolio, già pesantemente penalizzato nel corso della seduta, ha accelerato al ribasso nel pomeriggio dopo che l’OPEC (Organization of the Petroleum Exporting Countries) ha rivisto al ribasso la domanda di greggio per il 2015, portandola a 28,9 milioni di barili, livello più bassi degli ultimi 12 anni. Il calo è proseguito dopo che l’EIA (Energy Information Administration) ha fatto sapere che la scorsa settimana le scorte di petrolio negli USA sono salite inaspettatamente di 1,5 milioni di barili. Sia il Brent che il WTI hanno aggiornato i minimi da luglio 2009, raggiungendo rispettivamente quota 64,06 e 60,89 dollari.

I movimenti del greggio sono tornati a mettere pressione alle valute dei Paesi esportatori di petrolio. Il deprezzamento ha colpito in modo particolare:

i l rublo (RUB)
la corona norvegese (NOK)
il peso messicano (MXN)
il dollaro canadese (CAD)
il dollaro australiano (AUD) .
I cali più interessanti hanno riguardato il rublo e il peso messicano. Il cambio tra il biglietto verde e il peso messicano si è portato ai massimi da luglio 2012, al ridosso di area 14,60. Male anche la corona norvegese sia verso euro che verso dollaro. La divisa scandinava ha aggiornato i nuovi minimi da marzo 2009 verso il biglietto verde e da luglio 2009 verso la moneta unica.

Le tensioni sui mercati hanno alimentato un certo flusso di acquisti sullo yen, che ha proseguito la fase di recupero nei confronti del dollaro e dell’euro, complice anche la chiusura di molte operazioni di carry trade. Il cross Usd/Jpy sta tornando verso quota 118, minimi di ieri. Ci aspettiamo che l’apprezzamento della divisa nipponica sia temporaneo. In vista della tornata elettorale in Giappone di domenica prossima, un eventuale vittoria schiacciante del partito Liber-Democratico del premier Abe possa tornare a mettere pressioni ribassiste allo yen. Il primo target del cross Usd/Jpy rimane a 121,70, sui massimi settimanali. Superato questo livello, la corsa potrebbe proseguire sino a 124.

EUR/RUB sfonda area 68

Il deprezzamento ha interessato in modo particolare il rublo, che è tornato a mettere pressione ai minimi di inizio mese verso dollaro, mentre il cambio Eur/Rub ha rotto i massimi storici precedenti, spingendosi sino a 68,17. La direzione sembra essere verso 70, livello psicologico dove la risalita dovrebbe attenuarsi. Ogni eventuale fase di pull back vede come principale livello di supporto l’area di 62,80, botto di inizio mese. Solo un cedimento di questo livello potrebbe condurre a un’estensione della flessione verso i minimi di fine novembre a 55.

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