Cannabis a casa non è legale e non c’è che da scusarsi per la completa inesattezza del titolo “Cannabis a casa legale” da Blitz pubblicato. L’errore e il falso annuncio nascono dalla non consapevolezza della differenza, sostanziale, tra un voto in Commissione parlamentare e una legge votata dalle Camere. Non tomi di filosofia del diritto ma asticelle di educazione civica. Vero è che tutta l’informazione coltiva il vizio di annunciare come leggi già vigenti (almeno nei titoli) quelle che sono di volta in volta solo proposte di legge o disegni di legge o, appunto, testi base votati in Commissione ma che poi devono andare in aula per l’approvazione. Ma c’è un limite anche al vizio, generale, dell’annuncite. E quel limite talvolta viene superato. Accade ad altri, non di rado. Raro che lo riconoscano. E’ accaduto a Blitz con il titolo sulla cannabis legale a casa. Lo riconosciamo e ce ne scusiamo.
Quattro piante, se e quando sarà
Le cose stanno così: approvato un testo base per una nuova legge che, se e quando sarà, consentirà di coltivare dentro casa fino ad un massimo di quattro piante di marjuana. Depenalizzando così di fatto la coltivazione di cannabis per uso personale. Uso terapeutico senz’altro. Ma senza nascondersi che l’uso delle efflorescenze della quattro futuribili legittimate piantine casalinghe sarà anche e soprattutto ludico. Contemporaneamente si prevedono pene più pesanti per i reati di spaccio e traffico.
Primo passo
Primo passo titolava giustamente l’Agenzia Ansa. Perché quel testo base un primo passo lo è verso forme di depenalizzazione della coltivazione ed uso personali. Primo passo di un cammino ancora lungo, relativamente incerto e dai tempi non prevedibili. La legge che rende legale la coltivazione di cannabis a casa qui e oggi non c’è. A scanso di equivoci…