A giorni alterni, Salvini e Di Maio fingono di litigare e qualche quotidiano abbocca, sostenendo che siamo a un passo dalla crisi del governo gialloverde, che aprirebbe la strada che porta alle elezioni politiche anticipate. È una classica “fake news”, come si dice con eleganza da web, quando ci si trova di fronte a una grossa bugia.
Prima di gettare nel cestino dei rifiuti, che sarebbe il posto giusto, l’ormai famoso Contratto di Governo, i due ladri di Pisa, devono, infatti, finire quella che in un film di Marco Ferreri veniva chiamata “La grande abbuffata”. Non mi riferisco alla lottizzazione della RAI che anche i governi precedenti avevano sempre puntualmente fatto. Lega e 5 Stelle hanno allargato a dismisura i loro appetiti a tutti i settori dello Stato.
In questa nobile impresa Di Maio si muove in prima persona. Salvini si affida a un politico leghista emergente, molto meno rozzo di lui: il potente sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Giancarlo Giorgetti, leghista doc prima a fianco di Umberto Bossi, poi di Salvini. È stato soprannominato “Il Richelieu di Salvini”, “Il Gianni Letta della Lega”, “L’uomo ombra dei padani”.
Il boccone più grosso che Giorgetti sta tentando di divorare riguarda lo sport. Ha deciso di ridimensionare il Coni e di gestire da Palazzo Chigi le risorse (oltre 400 milioni di euro) che sono destinate annualmente al Comitato Olimpico Nazionale Italiano. Il compito di assegnare i quattrini alle Federazioni sportive sarà assegnato alla società “Sport e Salute”. Uno strumento per trasformare i successi sportivi dei nostri atleti in affermazioni governative. Come ai tempi di Mussolini e di Hitler.
Lo “Sport di Stato” è un progetto ambizioso e assai discutibile che vede compatta la Lega e preoccupa il Comitato Olimpico Internazionale. Il presidente Thomas Bach, è venuto a Roma per dare sostegno a Malagò e ribadire che “lo sport deve essere neutrale rispetto alle politica. Lo sport fa parte della società e la società fa parte della politica. Questo lo dobbiamo rispettare, ma nello stesso tempo dobbiamo essere sicuri che sia anche neutrale”.
Giorgetti non si ferma qui: va anche in orbita. A sorpresa è intervenuto sull’Agenzia Spaziale Italiana ed ha licenziato in tronco il presidente Roberto Battiston che ha fatto notare come il suo licenziamento sia “il primo caso di spoil system di un Ente di Ricerca”.
C’è spazio anche per il ministro per la Pubblica Amministrazione Giulia Buongiorno che ha mandato a casa il Presidente dell’ISTAT, Giorgio Alleva e l’ha sostituito Gian Carlo Blangiardo, di area leghista, che aveva polemizzato, su posizioni leghiste, con il Presidente dell’INPS, Boeri, in tema di immigrazione.
Di Maio ha fatto, inoltre, presentare a un suo fedelissimo, Luigi Gallo, presidente della Commissione Cultura, una proposta di legge che affida al Governo, nella persona del Ministro dello Sviluppo economico che, guarda caso, si chiama Di Maio, la scelta dei programmi Rai di carattere scientifico. Per ora il menu dei leghisti e dei 5 Stelle si ferma a queste appetitose pietanze, ma non sono da escludere ulteriori “comande” visto che, com’è a tutti noto, l’appetito viene mangiando.