Dittature peggiori nate dal voto popolare. Berlusconi: Italia in pericolo

di Carlo Luna
Pubblicato il 15 Ottobre 2018 - 12:37 OLTRE 6 MESI FA
Dittature peggiori nate dal voto popolare. Berlusconi (nella foto Ansa): l'Italia è in pericolo

Dittature peggiori nate dal voto popolare. Berlusconi: Italia in pericolo

Quando in TV inquadrano Silvio Berlusconi, il Cavaliere, anche se ex, la reazione immediata di ogni telespettatore è di controllargli lo stato dei capelli. Perché siamo il Paese di Leonardo Da Vinci e Caravaggio, che ama qualsiasi pittura geniale. Quella dei finti capelli del Berlusca, nel suo specifico settore pilifero, vale l’Ultima Cena leonardesca o i discepoli di Emmaus caravaggeschi. Sotto questo capolavoro esibito dal Cavaliere, c’è tuttavia un cervello che funziona molto bene.  Silvio Berlusconi ha, infatti, descritto meglio di tutti il rischio che si corre se questo Paese finisse in mano ai 5 Stelle.

Tutte le “peggiori dittature”, da quella di Hitler e tanti altri – ha detto Berlusconi- non sono nate attraverso colpi di Stato, ma attraverso il voto di cittadini e popoli incoscienti”, dal voto dei cittadini ubriachi di certe tesi, di certi personaggi, infatuati di qualche leader politico che poi si è rivelato quel che sappiamo. C’è l’omissione di Mussolini, che fece la marcia su Roma ma poi fu consacrato dal voto popolare. Lo ha inglobato nei “tanti altri” forse per non urtare i suoi amici post fascisti ma la sostanza è quella.

“Non prendiamo alla leggera ciò che sta succedendo in Italia. Una parte del Governo – ha aggiunto – si comporta come se avesse dentro il sentimento dello Stato etico, che non è quello dello Stato che non ruba, ma è quello dello Stato che decide lui per i suoi cittadini cos’è bene e cos’è male».

Una sintesi eccellente che descrive gli obiettivi raccapriccianti di Grillo, Casaleggio e Di Maio.

Basta leggere il contratto di Governo dove si promette di indire referendum senza quorum, ai quali potrebbero essere chiamati anche mensilmente gli italiani. Inoltre si sancisce il vincolo di mandato per i parlamentari, che sarebbero puniti con   l’esclusione dalla Camera dei Deputati o dal Senato, ove non votassero sempre e comunque a favore delle del Governo. Un Parlamento inutile come il Reichstag tedesco. 

Capelli a parte, il Cavaliere a 82 anni, ragiona con molta lucidità.