Risparmio in fumo, grazie ai Furbetti di Palazzo Chigi di €10.000 in BTP 3 mesi fa ne restano €8.200

di Carlo Luna
Pubblicato il 24 Ottobre 2018 - 14:33 OLTRE 6 MESI FA

 

Risparmio in fumo, grazie ai Furbetti di Palazzo Chigi di €10.000 in BTP 3 mesi fa ne restano €8.200. Nella foto: Matteo Salvin, Giuseppe Conte, Luigi Di Maio

Risparmio in fumo, grazie ai Furbetti di Palazzo Chigi (nella foto Ansa: Salvini, Conte e Di Maio) di €10.000 in BTP 3 mesi fa ne restano €8.200

Gliel’hanno fatta! Volevano fortemente la bocciatura della manovra economica da parte della Commissione UE e sono stati finalmente accontentati. Adesso i “furbetti” che risiedono a Palazzo Chigi, (Conte, Di Maio e Salvini), possono prepararsi per  una campagna elettorale per le europee del prossimo maggio  facile, facile. E’ tutta colpa dell’Europa, diranno. E se le elezioni confermeranno i sondaggi di oggi sarà anche aperta la strada per il piano B: l’uscita dall’euro, agognata da Paolo Savona.

Continuano a suonare sempre la stessa musica, dichiarandosi disponibili a discussioni e chiarimenti ma pongono una pregiudiziale che blocca ogni possibilità di accordo: la manovra non si tocca. Giuseppe Conte è il più garbato: ”Troveremo una soluzione – afferma, mentendo – ma dal deficit non ci spostiamo”. Di Maio rassicura: ”Non arrivano le cavallette”. Fanno come i poliziotti dei romanzi gialli. Loro due fanno i buoni.

La parte del cattivo è gradito appannaggio, come sempre, di Matteo Salvini che sciorina il seguente repertorio: “Se insistono, darò più soldi agli italiani”; “La manovra non cambierà, mandino pure altre dodici letterine fino a Natale”. Chiude in tono ridicolmente drammatico: ” Bruxelles attacca un popolo”! Da utilizzare come slogan in campagna elettorale.

La lettera della Commissione aveva messo sul tappeto un’affermazione del tutto ovvia: non si può pagare un debito con altro debito. Ha replicato il deputato europeo della Lega Angelo Ciocca, colto da sindrome kruscioviana. Imitando il segretario del PCUS durante una storica Assemblea Generale dell’ONU, si è tolto una scarpa ed ha colpito ripetutamente i fogli della lettera per poi dichiarare compiaciuto :”Ho calpestato la montagna di bugie di Moscovici contro il nostro Paese”. Qui i confini del ridicolo e del grottesco sono stati ampiamente superati.

Anche il Capo dello Stato è intervenuto indirettamente con misura e chiarezza: “Ci deve sempre guidare – ha detto – uno sguardo più lungo sullo sviluppo, la sua equità e la sua sostenibilità, e occorre procedere garantendo sicurezza alla comunità, scongiurando che il disordine di enti pubblici e della pubblica finanza produca contraccolpi pesanti anzitutto per le fasce più deboli, per le famiglie che risparmiano pensando ai loro figli, per le imprese che crea”.  Risparmio che è divorato dalla crescita dello spread: Mattarella non l’ha detto ma le conseguenze sono queste…Che farà il Capo dello Stato quando dovrà firmare i prossimi provvedimenti? Quello sul decreto fiscale l’ha già firmato. Per gli altri si vedrà.

Del risparmio si occupa l’articolo 47 della Costituzione. Afferma che “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito”. La crescita dello spread ha già eroso il risparmio degli italiani: chi ha investito tre mesi fa 10.000 euro in Buoni del Tesoro, oggi ne possiede per 8.200. I “furbetti” di Palazzo Chigi lo sanno e si preparano a utilizzare anche quest’argomento per i loro progetti elettorali e per quello che ne seguirà.