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Caso Salis, il modo migliore per tenerla dietro le sbarre è politicizzare la vicenda

Caso Ilaria Salis , strategia farlocca: più si politicizza e meno si ottiene. Il modo migliore per continuare a tenere in cella la maestra 39enne di Monza (detenuta a Budapest da 13 mesi con l’accusa di aver aggredito alcuni nazisti nella capitale magiara) è di mobilitare un “Barnum strillone” che ha solo indispettito i giudici ,notoriamente allergici
alle pressioni Esterne.Allora vogliamo cambiare strategia? Possibile che gli ultimi casi – Regeni, Patrick Zaki, Chico Forti – non abbiamo insegnato niente alla compagnia di giro guidata da Ilaria Cucchi, Zerocalcare, Fratoianni, Boldrini? Cosa c’entra il richiamo dell’ambasciatore come ha preteso Enrico Costa ( Azione). E allora, per quanto può servire, parliamone.

1) PRESSIONI DI MATRICE POLITICA
Subito individuate dal tribunale ungherese e subito giudicate inopportune,sgradevoli.
Non si va a Budapest per puntare il dito contro Orban e indirettamente la magistratura ungherese con sufficienza. È il modo perfetto per non ottenere nulla se non il giramento di scatole del giudice che, guarda caso, non ha concesso i domiciliari. E lo ha fatto motivandolo con il “pericolo di fuga”. Il drappello che si è presentato a Budapest è stato giudicato un grimaldello per riportare in Italia l’attivista e fare spallucce al processo ungherese. Era meglio non farsi riconoscere.

2) SPERANZE INFRANTE
Il giudice ungherese è stato chiaro quando ha detto” le circostanze non sono cambiate e 13 mesi di carcere non sono poi tanti”. Con queste frasi si sono infrante tutte le speranze. Certo, non è bello vedere una connazionale trascinata in catene, ma quando gli americani lo hanno fatto con Chicco Forti (o tanti altri anonimi imputati) ,nessuno si è strappato le vesti. E questo non è sfuggito ai più.

3) IL PAPÀ HA SCRITTO A MATTARELLA
Il padre, Roberto Salis, ha coinvolto il presidente Mattarella con una lettera in cui ha manifestato la sua teoria:” Mia figlia è colpevole perché è italiana, è donna, non è ungherese ed è antifascista”. Teoria non esaltante ( eufemismo). Perché coinvolgere Mattarella? Perché imbarazzarlo? Servirebbe?

4) SCONTRO TRA TRIBUNALI
La Corte di Appello di Milano si è rifiutata di estradare Gabriele Marchesi anche lui coinvolto a Budapest nella vicenda Salis. Budapest ha emesso un mandato di arresto europeo. Milano ha negato l’estradizione. La quinta Corte d’Appello,dopo 4 mesi di verifiche, ha chiuso il procedimento nei confronti del muratore di 23 anni posto ai domiciliari pochi giorni dopo la sua cattura voluta dalle autorità del Paese guidato da Viktor Orban: rigettata la richiesta di consegna e revocata la misura cautelare nei confronti del giudice. Budapest non ha gradito. Anzi.

5) L’IDEONA DI CANDIDARE LA PRIGIONIERA ALLE EUROPEE
Elly Schlein vorrebbe candidare la maestra di Monza alle prossime europee. Non ha ancora sciolto la riserva, lo farà dopo Pasqua. La segretaria dem vuole imbarcarla pur sapendo che la Salis non disdegna farsi strumentalizzare per una battaglia che fa il tiro al piccione con Orban, ma ha come bersaglio finale il governo Meloni. Risultato: putiferio nel Pd, donne del Nazareno in testa.

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