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Cie e passaporto uniti nell’attesa: mesi di cittadinanza sospesa per cittadini “apolidi”

Carta di Identità elettronica e passaporto rilasciato o rinnovato, ormai il dato consolidato, la situazione di normalità, il caso comune e condiviso sono il mesi per averli. Mesi, al plurale. Così i due documenti di identità, le due chiavi di accesso alla socialità non sono immediatamente fruibili e da ciò va a formarsi, e progressivamente ingrossarsi uno stato di “cittadinanza sospesa”. Ci si può infatti trovare nel lasso di tempo in cui la Cie non c’è, quella cartacea è scaduta, non valida e nemmeno il passaporto c’è più o non ancora.

Un lasso di tempo, mesi al plurale, nei quali di fatto è impossibile il rapporto-contatto con la Pubblica Amministrazione (mediato dalla Cie) e non solo il viaggio all’estero ma anche l’attestazione ufficiale della propria identità sono bloccati e impraticabili (si può sempre, avendocela, esibire la patente di guida, sapendo però che spesso per fini legislativi “non vale”. Ad ogni semestre, questo il passo, il numero degli “esodati” dal rinnovo documenti aumenta per via di moltiplicatori (per ora non esponenziali, per ora…). A chiunque, con appena un po’ di sfortuna, può capitare di diventare un “cittadino sospeso”, membro non onorario della comunità di nuovi “apolidi”.

Se Cie e passaporto no, perché mai Pnrr sì?

C’è un aspetto struggente della vicenda Carta Identità elettronica e passaporto magari averceli perché chi te li deve garantire non ce la fa a farlo e non sa come farcela a darteli. Ed è la rassegnazione, l’accettazione che questa sia una sorta di “calamità” sulla normale vita associata. Un monsone più violento di altri, certo. Ma all’interno di un “clima sociale” che ha, anche nelle sue manifestazioni estreme, una sua regolarità e ciclicità. E’ la Pubblica Amministrazione, è lo Stato, siamo noi che siamo così…E non puoi farci niente.

Niente, non ci si può fare niente? Allora dobbiamo dedurne con esemplificata certezza che altrettanto “niente” è alla portata del sistema paese in tema di impianti per nuove fonti energetiche, porti, tratte ferroviarie, digitalizzazione, scuole, centri operativi di sanità cosiddetta orizzontale (prima di ingorgarsi in ospedale)…Se non ce la facciamo a darci Carte di Identità e Passaporti senza metterci mesi, come mai potremmo darci infrastrutture tecnologiche e materiali senza metterci decenni? E’ struggente vedere un paese, una comunità, una nazione alle prese con la scalata dell’Everest del Pnrr, ciascuno vantando la propria cordata e vantando la propria attrezzatura e tutti in attesa, qualora servissero, di lacci e stringhe per gli scarponi, vedi carta di identità e passaporti.

Mino Fuccillo

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