Il pasticciaccio della commissione banche Il pasticciaccio della commissione banche

Il pasticciaccio della commissione banche

Il pasticciaccio della commissione banche
Il pasticciaccio della commissione banche

ROMA – Giuseppe Turani ha scritto questo articolo dal titolo “Il pasticciaccio della commissione banche” anche per il sito Uomini & Business.

Chi ne avrà voglia potrà andare a leggersi la relazione finale della commissione parlamentare sulle banche. Ma potrà anche farne a meno. Non perderà del tempo: centro non c’è assolutamente niente. La stessa cosa si può dire per i documenti delle minoranze: ognuno ribadisce le proprie notissime posizioni.

La relazione di maggioranza è stata approvata dai membri del Pd, più i centristi, ma soprattutto grazie all’assenza di Forza Italia. Qualcuno ha titolato che Forza Italia ha salvato i dem nella commissione banche e è proprio così.

Nessun scandalo rivelato, nessun fatto preciso, solo generiche censure alla vigilanza di Bankitalia. Per il resto non è servita assolutamente a nulla. Tranne in una cosa: ha messo Maria Elena Boschi sulla graticola per alcune settimane, costringendo il Pd alla fine a candidarla addirittura a Bolzano invece che nella sua amata Arezzo.

Non perché siano state scoperte colpe gravi di Meb, ma solo perché si è parlato troppo delle vicende legate a Banca Etruria. Il Pd pensava, all’inizio, che la commissione banche sarebbe stata la bomba atomica contro i compagni che avevano fatto la scissione (leggi banca Mps e dintorni), ma non è successo niente. Insomma, un super flop annunciato e che si è puntualmente verificato.

E’ servita, almeno a collocare il Pd fra i nemici delle banche? Si spera proprio di no. Perché  mai il Pd dovrebbe essere contro le banche? Semmai contro i banchieri disonesti. Ma a quelli sta già pensando la magistratura, alla quale la cosa compete istituzionalmente. Perseguire i reati spetta appunto alla magistratura, non a Bankitalia e nemmeno alle commissioni d’inchiesta parlamentari.

Insomma, si è trattato, alla fine, di una scivolata populista del Pd e niente di più. Già all’inizio si era parlato, qui e altrove, di boomerang. E si è stati irrisi.

Ma era proprio un boomerang che alla fine ha fatto male solo al Pd che l’aveva promossa. E a Maria Elena Boschi che adesso deve pure cercare di imparare un po’ di tedesco.

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