Contagi record, per il vaccino Conte si affida a Arcuri: dopo mascherine e banchi a rotelle, non c’è il due senza il tre?

Certo, il nostro Paese non avrebbe mai desiderato questo primato. L’Italia è prima in Europa per quanto riguarda i contagi da covid.

Contagi, l’Italia ha superato il milione, una cifra drammatica. Pensate: un mese fa Franco Locatelli, presidente del comitato tecnico scientifico, aveva diagnosticato questa soglia oltre la quale il sistema rischiava di andare fuori controllo. Chi è invece più ottimista dice che “la curva scende ed è un buon sintomo”. Ma la gente che legge o ascolta radio e tv guarda i numeri e i morti che continuano ad aumentare ed ha paura. Ieri sono stati 623 i decessi, un nuovo record. Si può stare tranquilli? Il fatto è che anche tra gli scienziati non c’è molta sintonia e ognuno indica la strada migliore da percorrere. “Chiudiamo tutto prima che sia troppo tardi” “No, siamo prudenti se non vogliamo che la nostra economia finisca in un tunnel da cui non potrà uscire”.

Sarebbe auspicabile un governo decisionista che, dopo aver consultato i tecnici, prendesse posizione. Così non è purtroppo. Palazzo Chigi e dintorni non vogliono sentir parlare di lockdown: troppo pericoloso per l’economia di questo Paese. E allora: Giuseppe Conte studia, analizza, attende i risultati di un’equipe a cui si è dato l’incarico di verificare i dati delle regioni. E’ chiaro che in questa situazione si temporeggia. Non si sa se Napoli e la Campania finiscano in zona rossa. Gli altri governatori (tranne alcuni) sfogliano la margherita perché vogliono lasciare il cerino in mano a Roma. Quale sarà il destino di Emilia, Veneto, Liguria e forse anche del Lazio? Nemmeno a dirlo le forze politiche sono divise e continuano a litigare mentre il Paese attraversa un momento che non ha eguali.

Non è possibile trovare un punto d’incontro? Ci prova il “vecchio Cavaliere”, cioè Silvio Berlusconi che manda un messaggio chiaro alla maggioranza. “Noi siamo pronti a votare a favore di una legge di bilancio che abbia due relatori”. Il Pd e il suo segretario prendono la palla al balzo e accettano. Nicola Zingaretti va ancora più in là: “Non si deve aspettare un minuto di più se vogliamo superare e vincere la pandemia”. Un patto tra maggioranza e opposizione che renderebbe più facile la soluzione dei problemi. Ma non è aria che il progetto berlusconiano vada in porto. Ci sono ancora troppi “se” e troppi “ma” che intralciano il disegno lanciato dal presidente di Forza Italia.

Così, la situazione non migliora e le proteste non accennano a diminuire. A Napoli, i medici sono inferociti perché gli ospedali sono al collasso e difficilmente potranno continuare a reggere il peso del coronavirus. Tra il sindaco e il governatore è guerra aperta non a colpi di fioretto, ma di sciabola. In Calabria la nomina di un commissario che è già in bilico ancor prima di cominciare a lavorare manda su tutte le furie i politici. E la popolazione che grida quando sente il nome di un altro papabile, Gino Strada.

“Siamo stanchi di essere sempre estromessi anche quando si  tratta di problemi della nostra terra”, tuonano. E se la prendono con le “Sardine” che hanno suggerito a Palazzo Chigi quel nome. “Chi sono questi personaggi che hanno voluto parlare con il Presidente del Consiglio? Che ne sanno della Calabria, della malavita organizzata e delle altre preoccupazioni della nostra terra?”

Pure sul tanto desiderato vaccino che dovrebbe aiutare il mondo intero infuria la polemica. Dopo che il premier ha dato incarico al commissario Domenico Arcuri di programmare un piano in attesa che il farmaco arrivi ai primi di gennaio del prossimo anno. La destra incalza: “Abbiamo già avuto tanti guai con le mascherine e i banchi a rotelle per le scuole. Ne vogliamo altri?” Un giornale vicinissimo alla Lega e ai Fratelli d’Italia ironizza sulla notizia e titola in prima pagina: “Si salvi chi può”. Come si fa con “due Italie” a combattere il virus? Meglio, con due fazioni che gareggiano sulla pelle della gente?

 

Gestione cookie