Il premier Conte nella bufera promette ma non sa, gli italiani si fidano per 108 miliardi Il premier Conte nella bufera promette ma non sa, gli italiani si fidano per 108 miliardi

Conte nella bufera promette ma non sa, gli italiani si fidano per 108 miliardi

Conte nella bufera promette ma non sa, gli italiani si fidano per 108 miliardi di Bot.

“Il tempo delle parole è finito”, titola stamane un grande giornale del “profondo Nord”. Il premier ha annunciato in tv a reti unificate un piano che possa far ripartire l’Italia. Così da renderla competitiva con il resto dell’Europa. In ballo ci sono tanti miliardi che potrebbero arrivare dalla UE. Dice il premier: “Ne voglio discutere ad un tavolo un cui ci siano anche le parti sociali e le opposizioni, perché i fondi che ci sono stati promessi da Bruxelles non sono un tesoretto del Governo, ma un bene di tutti”.

Il Presidente del Consiglio spiega “gli stati generali dell’economia”, il suo pensiero è pieno di ottimismo. È certo che il Paese potrà risorgere se insieme si lavorerà per la ripresa. Conte non si tira indietro nemmeno quando si parla di aiuti.

Sul Mes, il progetto salva stati, è titubante, ma non c’è dubbio che quei soldi (venticinque miliardi) servirebbero all’Italia per far funzionare la cassa integrazione. Che, per il momento, continua a far piangere centinaia di migliaia di lavoratori con una famiglia a carico.

Il mercato, però, smentisce Conte perché i dati sono sconfortanti: pensate, in un solo mese sono andati in fumo 247 mila posti di lavoro, mentre altre migliaia di giovani hanno abbandonato la loro ricerca. Sono convinti che non ci sia una sola possibilità di impiego.

Se poi l’indagine si allarga, il bilancio è ancora più drammatico. I senza lavoro sono all’incirca un milione. Risponde Conte: “Proprio per questo voglio che la ripresa coinvolga tutti, nessuno escluso”. Ma a dire il vero il piano del premier convince soltanto una parte della maggioranza.

Vito Crimi, capo politico dei 5 Stelle, è entusiasta. “Il progetto del governo farà fare all’Italia grandi passi avanti”. Ma il coro di no ha un tono di voce più alto. Giorgia Meloni non si fa pregare e dice subito la sua: “È pazzesco parlare di miliardi futuri quando ancora non sono arrivati quelli promessi un paio di mesi fa. Conte deve spiegare agli italiani quanti sono i nostri debiti e quanti ne dovremo ancora accumulare per una ripresa vera non irreale”

Stavolta Matteo Salvini è un pochino più tiepido. Si limita a commentare che la destra ha offerto al governo una serie di riforme che non sono mai state prese in considerazione: Come si fa a parlare di un piano comune?”

Ancora più caustico è l’ex ministro Claudio Martelli che in una popolare trasmissione in tv annuncia: “Il governo non ha un progetto. Tanto è vero che non lo ha mai annunciato nemmeno durante le singolari conferenze stampa a reti unificate. Il presidente del Consiglio si rende conto della squadra che ha? Alcuni dei suoi ministri non hanno la minima cognizione di causa e non possono occupare poltrone così importanti”.

Insomma, le parole di Mattarella pronunciate il giorno della festa della Repubblica sono state presto dimenticate. Unione? Quando mai! Coesione? Nemmeno a discuterne. E chi è contrario a questa maggioranza elenca i problemi ancora sul tappeto. In primis la scuola che sembra finita in un angolo.

Poi il mercato che non dà segni di vita. Per non parlare della crisi che investe le imprese. Tanto che suonano forti le convinzioni pronunciate giorni fa dal presidente della Confindustria, Carlo Bonomi: “Questa politica è peggio del coronavirus”.

È una frase che Conte respinge al mittente. “Sono parole infelici. Bonomi presenti progetti, non si occupi soltanto di tasse”. Insomma nel Palazzo e dintorni non si respira una buona aria. Anzi. Gli unici a dimostrare ancora una volta un grande senso di responsabilità sono gli italiani che, a dispetto del pessimismo, hanno acquistato Bot per 108 miliardi.

 

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