conte premier conte premier

Conte: parole, parole, parole…e miliardi di cartone

conte premier
Conte: parole, parole, parole…e miliardi di cartone

Conte alla Ue, cinque pagine e mezzo di parole: faremo, arriveremo, dobbiamo, vogliamo…Sì, ma i miliardi per non sballare bilancio pubblico?

Eccone due ( cui accenna nella lettera ma proprio preciso non dice Conte). Ma sono quelli che c’erano già come riserva già impegnata, sono quelli che avevamo già messo a garanzia e già contato per stare dentro. Ora li ricontiamo. Ma è un gioco neanche tanto di prestigio, come quello che conta due volte le banconote con cui ti sta pagando. Quindi i primi due miliardi non vanno contati.

Eccone quasi altri due (la minor spesa per Quota 100 e Reddito Cittadinanza). Ma Di Maio li vuole spendere comunque, magari per la famiglia. Quindi non si possono contare davvero per la riduzione deficit/debito. Eccome altri tre, quasi quattro: le maggiori entrate fiscali. Ma in cassa non ci sono ancora, sono una previsione di entrate. Quindi non si possono davvero contare.

E comunque Conte che annuncia “non sono venuto a Bruxelles a mani vuote” in mano non ha neanche il cosiddetto assestamento di bilancio (l’ha battezzato così lui stesso). Doveva essere la carta in cui l’Italia diceva alla Ue: ecco come non sballo e non sforo perché due miliardi, qui, due lì, tre là. Conte aveva detto: lo approviamo in Consiglio dei Ministri e lo porto a Bruxelles. Non ha portato nulla perché Salvini e Di Maio e Conte e Tria non si sono messi d’accordo.

Va alla grande nel gergo di Conte il siamo responsabili ma non fessi. Concetto, quello del non siamo fessi, che piace tanto anche a Di Maio. Ecco, la nostra strategia nei confronti della Ue poggia sulla supposizione-speranza che i fessi siano gli altri e che li si possa stordire e annichilire a parole, parole, parole…Sono miliardi di cartone quelli che Conte sta facendo sfilare a Bruxelles.

Gestione cookie