Coronavirus: sotto il caos decreti, manovre per sostituire Giuseppe Conte? Coronavirus: sotto il caos decreti, manovre per sostituire Giuseppe Conte?

Coronavirus: sotto il caos decreti, manovre per sostituire Conte?

ROMA – Coronavirus, Fase due. Si, no, forse.

C’è una gran confusione nel Paese.

L’ultima conferenza del premier Conte ha lasciato molti dubbi e diverse categorie di lavoratori sono in ambascia e non hanno peli sulla lingua minacciando vibranti azioni di protesta.

Conte si difende: “era troppo presto per tornare alla normalità”.

Ed in questo tutti sono d’accordo.

Quello che non va è aver preferito alcuni e dimenticato gli altri.

Un decreto ambiguo, scritto e letto in “politichese”, cioè in quel linguaggio che dice troppo per non dire nulla.

Sta di fatto che non è solo la destra ad alzare la voce: sarebbe una normalità in un Paese democratico dove c’è una maggioranza ed una opposizione che fanno il loro mestiere.

Conte trova avversari anche all’interno dei suoi alleati. Una parte del Pd si confessa insoddisfatto e perplesso.

Renzi, come al solito, strepita e lancia un’accusa pesante: “Ha calpestato la Costituzione”.

“Tranquilli”, risponde il presidente del Consiglio. “risolveremo tutto”.

I problemi non sono pochi.

Innanzitutto la Chiesa che non ha digerito il fatto che le parrocchie debbano rimane ancora chiuse.

Fino a quando? “Si troverà una soluzione” replicano da Palazzo Chigi.

Ma intanto la Cei e i vescovi continuano a puntare il dito contro le decisioni del Governo.

E monsignor Vincenzo Paglia commenta: “E’ ancora democratico un Paese che vieta la Messa?”

Quel che lascia molto perplessi è l’ambiguità del decreto.

Ad esempio, quando si parla di congiunti che potranno rivedersi a chi si riferisce la norma? Agli affetti stabili, è la risposta.

Ma chi stabilisce la stabilità, scusate il bisticcio di pazrole? E soprattutto che cosa vuol dire?

Due fidanzati sono stabili? E due amanti?

C’è poi il problema dei congiunti che si possono andare a trovare superando il divieto della “clausura”.

Chi sono sono i congiunti? Nemmeno il codice civile sa rispondere a questo interrogativo perché se dovessimo dar retta alla norma congiunti sono soltanto i discendenti diretti e indiretti della persona a cui si fa riferimento.

Così i dubbi aumentano e in molti si interrogano e chiedono lumi a chi di dovere.

“Non può continuare a fare il re”: è l’ennesima accusa rivolta al premier. “

Decide tutto da solo e il Parlamento è completamente esautorato. Che democrazia è mai questa?”

Il numero uno del Governo non si arrende e sostiene che se la gente è frastornata lui non ha colpe, segue solo i suggerimenti della “task force” che ha paura di una ripresa del virus in autunno che devasterebbe il Paese.

Nell’occhio del ciclone finiscono le Regioni che non ubbidiscono per filo e per segno alle indicazioni di Palazzo Chigi e vanno ognuna per conto loro.

“Se i contagi risaliranno ne risponderanno alla gente”, è la replica.

Insomma, il braccio di ferro continua e a volte si debbono fare i conti con la leggerezza di una parte della popolazione.

Tanto è vero che il governatore della Campania Vincenzo De Luca è stato costretto ad urlare ed a minacciare la sua gente di richiudere tutto se il lungomare, come è successo ieri, fosse pieno di persone che passeggiavano senza alcuna remora.

Le scuole sono un altro capitolo importante.

Chiuso l’anno per le medie e le superiori. Rimane il problema della maturità.

Gli esami si faranno on line o nelle classi sia pure se con una commissione interna?

E poi altre critiche dai parrucchieri, dai bar, dai ristoranti che temono di non poter riaprire ai primi di giugno perché non ci saranno più soldi per continuare.

In tutto questo moltiplicarsi di interrogativi qualcuno mormora: il Governo reggerà?

Nessuno può metterlo in dubbio. Sarebbe catastrofico aprire una crisi quando il Paese è con l’acqua alla gola.

Persino Berlusconi è dubbioso.

Ma i bene informati dicono che sotto, sotto il Cavaliere sta lavorando ed in prima linea è tornato il suo “consigliori” preferito: Gianni Letta che assai diplomaticamente incontra e dialoga con persone disposte a cambiar rotta.

Con il beneplacito del Quirinale?

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