Coronavirus Italia, comunicazione politicamente incapace. 600 euro? Il mancato: subito sul conto! Coronavirus Italia, comunicazione politicamente incapace. 600 euro? Il mancato: subito sul conto!

Coronavirus, comunicazione politicamente incapace. 600 euro? Il mancato: subito sul conto!

ROMA – Coronavirus, comunicazione politicamente incapace, incapace di fare politica, cioè di concepire, gestire, governare la cosa pubblica in tema e forma di pubblica opinione. Ci mancava anche questa, ma in fondo era nelle cose, in quella cosa che a lungo abbiamo chiamato comunicazione.

In ogni struttura e ufficio pubblico (ma anche nelle aziende private) c’è uno (anzi sempre più d’uno) addetto alla comunicazione. Appena si sale di livello dal Municipio verso il Comune o il Dipartimento o quel che sia, agli addetti alla comunicazione si aggiunge l’esperto, il consigliere, l’uomo o la donna alla regia della comunicazione istituzionale. E ovviamente Ministeri, governo, Palazzo Chigi, Dipartimenti, Regioni, Comuni e, come detto, aziende pubbliche e private e associazioni di ogni arte e mestiere. Tutti hanno addetti alla comunicazione ed esperti e responsabili della comunicazione.

Risultati alla mano…Braccia sottratte all’agricoltura si diceva una volta di chi esercitava un lavoro intellettuale senza essere in grado di farlo con apprezzabili risultati, braccia sottratte all’agricoltura si può dire anche oggi di gran parte degli addetti ed esperti alla comunicazione. Si può dire, purtroppo.

Qualche consigliere alla comunicazione avrà di certo consigliato la linea della comunicazione di governo e Protezione Civile e Commissario all’emergenza per il coronavirus. E la linea è dire: stiamo facendo il possibile, tutto il possibile, ve lo diciamo in trasparenza. Questa della trasparenza è la pietra angolare della comunicazione suggerita e adottata, nasce dall’idea che la gente abbia come sola esigenza quella di fugare il sospetto di essere fregata.

Un’idea professionalmente pezzente (non c’è altro modo di definirla) della comunicazione. Un’idea che promana dritta dritta dal matrimonio tra politica (tutta) del segui i sondaggi e nulla più e cultura da social network del fior fiore dei consiglieri.

Ecco dunque il Commissario Arcuri o anche Borrelli che in trasparenza spiegano dove vanno a far la questua di mascherine sul pianeta. E comunicano quindi lo stiamo facendo il possibile, credeteci. E’ vero, stanno facendo il possibile. Ma un Commissario all’emergenza deve comunicare altrimenti, deve andare in Conferenza e dire: da stamani ho impartito disposizione alle fabbriche X Y e Z di produrre mascherine.

Ecco dunque che, in trasparente ricerca del consenso e trasparentissimo scansare ogni contrasto, la comunicazione ufficiale comunica la rincorsa dei tamponi effettuati alla irraggiungibile parola d’ordine del tampone per tutti. Non serve, non sazia, non placa. Avrebbero dovuto e dovrebbero dire chiaro e tosto: tampone per tutti i 60 milioni è un’idiozia clinica e medica. Tampone non è patente di sana salute, tampone si fa per fare mappa contagio. Punto.

Ecco dunque una comunicazione che snocciola quanto Inps farà, quando lo farà e come lo farà per erogare i 600 euro alle partite Iva. E’ forse l’esempio più grande per dimensione della comunicazione politicamente incapace. I 600 euro erogati dopo domanda all’Inps o  dopo domanda a qualunque Ente ed erogati qualche settimana dopo l’annuncio saranno e sono vissuti da chi li riceva come elemosina e quasi sfregio.

Gli stessi 600 euro, proprio gli stessi non un euro in più, se accreditati subito, dopo 48 ore, sul conto corrente di ciascuna partita Iva sarebbero stati vissuti come aiuto che dà fiducia, salutati come prova provata che Stato e governo sono lì a proteggerci.

Con la stessa spesa in termini di denaro si può ottenere sarcasmo e sfiducia oppure consenso e sensazione di sicurezza. Con la stessa spesa. Ma qualcuno della comunicazione ha mai suggerito e imposto la formula: i 600 euro subito sul conto corrente delle partite Iva?

No, proprio no. Eppure è la grammatica minima della comunicazione politica: creare fatti che creino consenso e fiducia. Creare fatti, non inseguire umori. Ma la politica questo modi di creare consenso e fiducia non sa più farlo da tempo. Abbiamo scoperto che lo scarso, scarsissimo livello di competenza del ceto politico è accompagnato da un bel po’ di addetti alla comunicazione di pari livello. Braccia sottratte all’agricoltura appunto.

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