Coronavirus blinda Conte. Arriverà salvo e presidente della Repubblica? Coronavirus blinda Conte. Arriverà salvo e presidente della Repubblica?

Coronavirus blinda Conte. Arriverà salvo e presidente della Repubblica?

Non c’è tanta tranquillità a Palazzo Chigi. Malgrado il presidente ostenti sicurezza, sa in cuor suo che i nemici (o avversari) non sono pochi. 

Chi è per un cambio della guardia fa il nome di Mario Draghi, perché è lui l’uomo che potrebbe salvare l’Italia da una grave crisi economica. 

Tutta la destra tuona contro Conte, in specie dopo le critiche e gli attacchi in diretta tv che il presidente ha fatto contro Matteo Salvini e Giorgia Meloni. 

Non è soltanto questo il punto. Chi storce la bocca predica anche un vecchio ritornello: il premier non è un parlamentare.

Il popolo non lo ha mai eletto. Non ha quella scaltrezza politica che dovrebbe avere un uomo che siede in quel posto così difficile e delicato. Allora vacilla la sua poltrona? In politica è quasi impossibile fare previsioni. 

Chi lo avrebbe mai detto che i 5 stelle si alleassero prima con la Lega e poi con il Pd? Un salto della quaglia niente male, eppure è avvenuto. Ecco perché Conte si trincera e lavora per il suo futuro. Come?

Sono molte le indiscrezioni. La più accreditata parla di un partito nuovo che il premier vorrebbe creare con alcuni fedelissimi e con gli scontenti di destra e di sinistra.

Insomma, quei parlamentari che non si sentono sicuri e sono stati messi in un cantuccio dal loro partito. 

Non è un evento imminente. Conte si preparerebbe per le prossime elezioni politiche alla fine della legislatura. Ci arriverà a quel traguardo? 

Difficile per molti, impossibile per altri. Con un gruppo di incerti che sta alla finestra pronto ad intervenire al momento opportuno. Saltare sulla barca del vincitore per non correre pericoli. 

Forse la fase più complicata per il premier è proprio quella che sta vivendo oggi. Ogni giorno una trappola, uno sgambetto, un ostacolo che renderebbe irascibile anche il più sereno degli uomini. 

Questo è vero, ma è anche vero che lo tsunami provocato dal coronavirus potrebbe aver reso inattaccabile Conte.

Perché? Chi se la sente ora di creare una crisi? I 5 stelle? Nemmeno per sogno. Sono in troppi in quel partito a pensare che le elezioni li spazzerebbero via.

Il Pd? Quando mai. Sono arrivati al governo quando non se lo aspettavano e credevano di essere fuori dai giochi. 

Ed allora perché rischiare? Nella maggioranza il solo Renzi con il suo quattro per cento potrebbe dare un calcio all’attuale maggioranza. 

Ma nemmeno lui se la sente di far cadere il governo, perché Italia Viva non avrebbe tante chances nel caso di una consultazione elettorale. 

A tutto questo si aggiunga (e non è poco) il fatto che il Paese sta combattendo una guerra contro un nemico invisibile. Una guerra che non si sa come andrà a finire, una guerra che sarà lunga ed imprevedibile. 

Perciò c’è qualcuno che potrebbe alzare la mano e dire: la partita è chiusa, ridiamo la parola al popolo. 

Senza contare che il presidente della Repubblica, che ha nelle mani lo scettro della situazione non darebbe mai il suo consenso. Ed allora torna l’interrogativo di fondo: quale sarà il futuro di Giuseppe Conte?

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