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Di Maio ha due sponsor, Travaglio lo difende, Salvini…

di Carlo Luna |24 Luglio 2019 11:26

Il vero sponsor di Luigi Di Maio è Matteo Salvini. Dove lo trova uno che gli regala copiosamente voti e poltrone, gli consente di stare sia al governo sia all’opposizione e di pronunciare sempre l’ultima parola su ogni argomento? Non ha alcun interesse a cambiare alleato. Per il vittorioso leader della Lega, Di Maio è un “Galletto dalle uova d’oro”. A Napoli in questi casi usano un detto verace che riassume assai bene quel che sta accadendo: Salvini “Chiagne e fotte”.

Se quello dei 5 Stelle fosse un partito serio, un capo politico che perde tanti voti e consensi andrebbe subito a casa. Per Renzi è stato così. Di Maio invece rassicura i suoi sconcertati fans, e annuncia che non mollerà il proprio incarico fino al termine del mandato, cioè per almeno altri 4 anni. Salvini indossa l’ennesima divisa militare e lo rassicura.

In totale confusione Di Maio propone inoltre l’abolizione del divieto del doppio mandato per i grillini candidati alle comunali, in attesa di concedere questa deroga anche ai parlamentari pentastellati. Cade un altro caposaldo della diversità grillesca.

Sul fronte opposto arriva il soccorso rosso. Marco Travaglio dice che “l’idea di alcuni professionisti del dissenso di farlo fuori da capo politico e vice premier è demenziale”, in quanto Di Maio “ha tutto il diritto, anzi il dovere di reggere la baracca per tutta la legislatura”. Salvini leggendo il triste editoriale su Il Fatto Quotidiano, sicuramente si sarà fregato le mani. Tradotto in voti per lui, vale almeno un altro 2 per cento…

Non soddisfatto di questo pregevole assist, l’indomito giornalista mette per iscritto una teoria sublime , quando scrive che “meglio fare le cose giuste perdendo voti che non fare nulla per guadagnarne (come fa Salvini): i voti portati dalla propaganda vanno e vengono, quelli conquistati con i fatti restano”. Ma quali sono le cose giuste dei 5 Stelle oltre il no a tutto?

Ci avviciniamo alle primarie del PD. Andrò a votare perché il primo giudizio che sarà dato su questo evento sarà sull’entità della partecipazione. Se fosse scarsa, sarebbe un bel guaio. Poi saranno valutati i risultati dei diversi candidati e le proposte di chi avrà vinto conquistando la segreteria. Nessuno dei pretendenti suscita entusiasmi ma il centrosinistra resta l’unica speranza,

La crisi dei 5 stelle sembra aver allontanato l’ipotesi di una alleanza fra i grillini e il partito democratico. Secondo il mio modesto parere è necessario per il centrosinistra proporre al Paese un’alternativa unitaria  in grado di coinvolgere i giovani. Molti di loro sono scesi in piazza per chiedere di affrontare sul serio i problemi dell’ambiente, sempre più drammatici. Avrei apprezzato che gli esponenti del centrosinistra fossero stati massicciamente presenti accanto a loro. Sono i giovani a dover fare i conti domani con i nostri errori di oggi.

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