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Elezioni 2018. Lega di governo o federale? Maroni alle fonti di Miglio e Bossi

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Elezioni 2018. Lega di governo o federale? Maroni alle fonti di Miglio e Bossi

Tra Matteo Salvini e Roberto Maroni ormai è guerra aperta non solo all’interno della Lega ma alla luce del sole. Dopo le epurazioni di candidati in quota Maroni da parte di Salvini nella lista Fontana Presidente ecco l’ultimo affondo dell’ex presidente della regione Lombardia. Roberto Maroni “Lo dico con rammarico…”, scrive il governatore uscente nella sua rubrica su Il Foglio. “La Lega di Salvini ha perso le tracce del federalismo, da domani riprende il cammino di chi non ha mai dimenticato l’insegnamento di Gianfranco Miglio”.

L’appuntamento è per oggi a Palazzo Chigi dove verrà firmato il patto per l’autonomia. Parte tutto da lì. “Con l’autonomia per la prima volta i lombardi si terranno una parte rilevante delle imposte pagate – spiega Maroni – e finalmente saranno applicati i costi standard nella sanità: una battaglia storica della Lega Nord che abbiamo vinto. Già, il federalismo – continua – un tema assente da una campagna elettorale dominata chi la spara più grossa, ma sempre centrale per la (ancora irrisolta) questione settentrionale. Un tema di cui, lo dico con rammarico, la Lega di Salvini ha perso le tracce”.

Maroni lancia il progetto di continuare la battaglia di Umberto Bossi. “Da domani riprende il cammino di chi non ha mai dimenticato l’insegnamento di Gianfranco Miglio: il federalismo si imporrà anche se la Lega dovesse scomparire. Anche se non ci fosse più chi vi sta parlando. Per forza delle cose”.

Insomma alla vigilia delle elezioni politiche e regionali questa guerra interna non farà di certo bene al carroccio che punta a superare anche di un solo voto il partito di Silvio Berlusconi per poter imporre la leadership di Matteo Salvini a leader della coalizione.

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