Più che un commento, è un memento: ricordatevi questo numero, 43. E aggiungete, per capire e capirci, “per cento”. Quarantatre per cento ha detto Berlusconi, tanto prenderà, come si dice in lingua di tutti i giorni, il Pdl alle elezioni europee. Parola sua che se ne intende, parole e numeri elettorali di Berlusconi che di solito ci piglia. Ricordatelo, è facile e non bisogna tenerlo a mente per troppo tempo: lunedì 8 giugno a sera sapremo. Ricordatelo almeno fino a quel giorno, manca poco, non è una gran fatica.
Altre cose, altri numeri dovrebbero essere messi in agenda e in memoria, così, tanto per regolarsi. I rifiuti spazzati via da Palermo entro una settimana, un paio di giorni se ne sono già andati via…Già, ma chi se ne ricorda tra una settimana? Le case tutte ricostruite per i terremotati entro novembre, anzi a settembre già in molti fuori dalle tende…Le crociere d’agosto per i terremotati, sempre per loro. Il piano casa al prossimo Consiglio dei ministri…Ma ad agosto, settembre, novembre, chissà di cosa parleremo e poi ricordarsi queste scadenze è una fatica alquanto pignola.
Invece il 43 per cento non lasciatelo sfuggire alla memoria, pubblica e privata. Berlusconi ci ha giurato sopra, ha detto che sarà la prova provata del suo incontenibile successo e consenso. A essere molesti non poteva citare un sondaggio in campagna elettorale, ci sarebbe la legge…Ma ques,to è ragionar da ragionieri. Berlusconi aveva la notizia e l’ha data. Quarantatre per cento, più la Lega, farà cinquanta e passa. Ricordatevene la sera di lunedì 8 in tv quando vedrete Gasparri e Quagliariello, Cicchitto e Bonaiuti. Se sarà davvero 43 per cento al Pdl, tanto di cappello e niente polemica con la notizia. Sarà vittoria, stravittoria senza se e senza ma. E se 43 per cento non fosse? Diranno che si aspettavano di più, che il capo ha peccato di ottimismo, che sono i primi ma non tanto primi quanto pensavano? Ricordatevene voi: l’uomo del popolo ha fissato l’asticella a quota 43 per cento, è stato lui, non la stampa inglese. Se ne ricorderà, ce ne ricorderemo?
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