Non tutti i prof, non certo tutti i docenti nella scuola e della scuola italiana. Ma quelli che per loro parlano e quelli che hanno o fanno la voce più grossa sono furenti per la profanazione. Un governo si è permesso l’infamia di introdurre, magari dal prossimo anno, una figura mostruosa: quella del prof esperto. Già esperto è parola politicamente scorretta. E soprattutto non inclusiva: se c’è un prof esperto, allora vuol dire che ce n’è qualcosa meno esperto? Offesa, oltraggio, anti costituzionale! Sia ripristinato subito il tutti esperti! E poi, orrore degli orrori, stipendio aumentati di circa 400 euro mensili al prof definito esperto. Cioè si vuole dividere la categoria, seminare zizzania tra i lavoratori? A quale sordido scopo? E lo si fa con la propaganda del massimo disvalore: l’ineguaglianza! Più stipendio a qualcuno sì e altri no perché ci sono i più e meno bravi? Impossibile, offensivo, oltraggioso.
Tutti bravi sono i prof. Non c’è merito che li differenzi. I 400 euro serviranno solo per premi clientelari o per corrompere ed erodere la volontà di lotta della categoria. Sindacati e comitati si ribellano al “colpo di mano” del governo, proclamano il prof esperto e il merito in busta paga sacrilegio e bestemmia, raccolgono firme contro la profanazione-provocazione. Agli studenti diranno che lo fanno per loro, niente meno che per il diritto alla formazione. Un adolescente su tre all’uscita dalle medie letteralmente non è in grado di leggere, scrivere e far di conto in maniera piena e spedita? Metà dei diplomati dispone di competenze da scuola media e non da istruzione superiore? Mondo prof chiede che siano assunti nuovi e altri prof, precari soprattutto. E che non siano esperti e infetti da merito. Potrebbero turbare l’arcadica armonia di una scuola italiana che serenamente alleva ed educa generazioni di analfabeti funzionali. E che quindi esige un corpo docente all’altezza.