Famiglia oggi: troppi genitori violenti, non pagano alimenti

Famiglia oggi: troppi genitori violenti, non pagano alimenti
Famiglia da sogno, quella del Mulino bianco. Ma nella realtà ne esistono?

Famiglia del mulino bianco, famiglie problematiche, famiglie in crisi, famiglie dissolte, famiglie liquide, famiglie malate, famiglie separate, famiglie assassine, famiglie diverse, famiglie omosessuali. Qualche giorno fa sono stata in una scuola della periferia romana, mi avevano chiesto un intervento sul diritto di famiglia, sulla violenza domestica, per le ragazze e per i ragazzi, tutti liceali, intorno ai 15, 16 anni.

Ho chiesto loro se sapevano dirmi quali fossero i diritti della persona, quei diritti personalissimi, indicati dalla nostra Costituzione, ho chiesto loro se sapevano indicarmi cosa si intende per violenza domestica.

Nessuno ha risposto, ho solo sentito qualche mezza parola, che si è poi spenta sulle labbra di una o due studentesse. Li guardavo e mi domandavo come fossero le loro famiglie, quale realtà conoscessero, quale il loro quotidiano, quali i loro sentimenti, quali  le loro relazioni familiari. Mi domandavo se conoscessero amore, solidarietà, fratellanza.

Nell’andare via una ragazza mi ha rincorso e ha chiesto i miei recapiti; dopo ho saputo che aveva un figlio di 3 anni, frutto di una violenza.

Sono andata via con un senso di impotenza, amareggiata.

Su un noto quotidiano ho letto che la Corte di Appello di Catanzaro ha collocato un figlio presso la casa paterna, per sottrarlo alla condotta materna, prepotente ed alienante. Secondo il consulente, “l’ostilità manifestata dal  bambino nei confronti del padre è il risultato della condotta della madre, improntata ad una plateale insofferenza nei confronti dell’altro e tesa a logorare la sua figura”. Mi chiedo come possa stare questo minore, quale possa essere il suo futuro.

Il 9 febbraio 2016, il Tribunale di Roma ha affidato la figlia in via esclusiva alla madre, a causa della condotta tenuta dal padre, per la quale pende un procedimento penale per maltrattamenti in famiglia, lui ha un divieto di avvicinamento al  luogo di abitazione della ex compagna, oltre al divieto di comunicazione con qualunque mezzo. La figlia ha 9 anni, mi chiedo quali possano essere i suoi pensieri, le sue riflessioni giornaliere e i suoi traumi.

Tantissimi i padri che non versano il mantenimento per i figli e/o per la moglie, a seguito della separazione, secondo i Giudici,

“ciascun genitore è obbligato non solo moralmente ma anche giuridicamente al mantenimento dei figli, contributo che costituisce il presupposto essenziale ed imprescindibile per la crescita e lo sviluppo della personalità del minore…la protratta inadempienza incide non solo sul piano strettamente pratico e materiale , impedendogli di sfruttare al meglio le sue potenzialità formative, ma ancor di più sotto il profilo morale, essendo sintomatica della mancanza di sufficiente impegno e quindi di assoluta inidoneità del genitore a fornire il contributo necessario a creare quel clima di serenità familiare indispensabile per una crescita serena ed equilibrata”.

Parole giuste, verità assolute, che purtroppo non fanno parte della cultura della maggior parte dei padri, parole e verità lontane dalle condotte assunte in sede di separazione, quando la famiglia è in crisi.

Non si nasce con la capicità di saper amare, non si nasce con la capacità di essere e di fare i genitori, eppure la famiglia è il primo nucleo della nostra società, quello da cui nascono i figli che costituiranno la società futura, il loro benessere è un interesse che appartiene a tutti, eppure sembra che l’indifferenza della collettività aleggi in maniera preponderante rispetto al benessere delle famiglie, alla loro giusta e corretta formazione, alla crescita e allo sviluppo di coloro che un domani saranno le leve della società che verrà. Sarebbe bello se si ritenessero una priorità:

1- il sostegno alle famiglie;

2- la predisposizione di un programma serio ed efficace per fornire formazione e dare competenze a chi deve svolgere uno dei compiti più difficili, quello di essere genitore, compito che incide sulla tenuta di tutta la nostra collettività.

Un appello per una presa di coscienza.

 

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