Ferragosto incendia la Politica, molti sbroccano, idillio Letta-Conte ansia Pd, si scaldano Bonaccini e Provenzano

Turbolenze di Ferragosto. Un classico. Quando la temperatura va a quaranta, i migliori fichi del bigoncio sbroccano. La Lamorgese pasticcia sui controlli. Parla di Green pass e fa infuriare la Polizia. Dice che “è impossibile fermare l’immigrazione“ e scoppia il buferone.

Maurizio Landini, montanaro reggiano, uno dei più apprezzati sindacalisti del reame per pragmatismo e buon senso, scivola sulla buccia di banana del pop15ulismo. “Sì ai vaccini, no a sanzioni vessatorie e discriminanti nei confronti dei lavoratori che non possono esibire il certificato verde“.

Così Landini si piazza alla destra della Meloni. Mossa ardita, al limite dell’impossibile. Non c’è spazio. Morale: tutti contro, Pd in testa. 

Carroccio e Grillini fanno gli scettici, Liberi e Uguali si scansano con Laforgia (“il Green pass è fondamentale per incentivare la vaccinazione“) . Lo bacchetta pure Calenda di Azione (“No al populismo, serve serietà“). E il quadro dello scontro politico diventa ancor più confuso e ribollente. Ma tant’è.

E poi c’è Conte. I suoi decreti sulle mascherine a scuola sono bocciati dal TAR del Lazio.I  suoi Dpcm sono “illegittimi”. Una famiglia romana contraria alle imposizioni di Giuseppi ha vinto e sarà risarcita. E noi paghiamo gli errori di Beppino. Se si sparge la voce, si rischia una valanga di ricorsi.

E Draghi? Ferie (quasi) rovinate. Il reddito di cittadinanza non piace più a nessuno. I dem, ad esempio, difendono il sussidio ma mirano a cambiarne i criteri di accesso. Se ne riparlerà a settembre. Probabile che lo Stato non spenderà gli attuali 8 miliardi per un reddito che non ha portato lavoro. È destinato a calare il numero (3,5 milioni) degli aventi diritto. Super Mario non molla. Tallona Chiara Saraceno, presidente  del Comitato scientifico incaricato di scoprire le distorsioni della misura cara ai Grillini. Campa cavallo. Ben che vada  si troverà una soluzione a fine settembre. O addirittura in ottobre.

Ferragosto amaro per Orlando

E anche il ministro Andrea Orlando cade nella rete delle turbolenze. Nebbia sulla attesa riforma degli ammortizzatori sociali. Strada in salita. Sulle risorse buio totale. Servono 6-8 milioni: dove trovarli? Si lavora al decreto anti delocalizzazioni. I furbetti che prendono gli incentivi dello Stato e poi scappano col malloppo lasciando i dipendenti senza lavoro. Inaccettabile. Problemi tanti, soluzioni poche.

Anche Letta trema. No, non per il suo collegio di Siena ma perché vede il Pd in subbuglio. Molti non gradiscono l’idillio del segretario dem con Giuseppe Conte. E giù critiche. E dicono: ”Il leader del M5S ci ruberà molti voti e Letta non fa niente per impedirglielo“. Se Enrico fallisce si stanno già scaldando Bonaccini e il nostalgico post PCI Provenzano.

Infine il rapporto ONU sui cambiamenti ambientali

La febbre del nostro pianeta è molto alta. La Terra è in codice rosso e la colpa è nostra, dicono loro.  Il report degli scienziati è allarmante: la concentrazione di anidride carbonica mai così alta in due milioni di anni. Se il riscaldamento sarà limitato a 2 gradi, il livello delle acque salirà comunque dai 2 ai 6 metri. E le precipitazioni estreme aumenteranno del 7% ogni grado di riscaldamento aggiuntivo.

Alluvioni in Germania, roghi in Grecia, Lucifero in Italia. Il tempo per fermare il riscaldamento globale sta scadendo.  Il clima è impazzito. Non saremo vicini all’Apocalisse ma comunque la Terra avrà danni  irreversibili. 
Ma per favore, smettiamola con gli inni al Medioevo. Non dobbiamo tornare ad arare i campi con i buoi. Le nuove tecnologie ci aiuteranno a risolvere il problema. Ma, come dice il fisico e meteorologo Franco Prodi, “serve più sobrietà, va usata meno energia“.

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