ROMA – Franco Abruzzo ha scritto questa nota nella qualità di presidente di Unpit (Unione nazionale pensionati per l’Italia e l’ha diffusa anche sul suo blog, per denunciare lo scandalo della rapina ai pensionati: 10 miliardi di euro in quattro anni sottratti a 5 milioni e mezzo di pensionati: per darli a Ercole Incalza e i suoi amici.
Con l’Unpit sto difendendo le pensioni di oggi e quelle di domani, ma soprattutto le pensioni costruite con 35/40 anni di versamenti d’oro. E denuncio la rapina di 10 miliardi perpetrata ai danni di 5,5 milioni di anziani per effetto della mancata perequazione negli ultimi 4 anni. I politici riflettano prima di seguire i piani eversivi del presidente dell’Inps. E ricordo agli amministratori delle casse professionali che non possono ridurre gli assegni per via amministrativa. Sarebbe un crimine.
In questi giorni ricevo lettere, messaggi web ed sms dissonanti. La stragrande maggioranza di colleghi pensionati di tutte le categorie chiede all’Unpit di andare avanti con il consueto piglio e con la consueta determinazione, pochi altri dicono: ma tu difendi le pensioni anche dei ricchi.
A costoro voglio dire che Unpit difende tutte le pensioni, costruite con 35/40 anni di contributi (d’oro), ossia con il lavoro e che in Unpit non c’è cittadinanza per le pensioni regalate dalla politica (leggi Mosca e Treu: legge Rumor sulle baby pensioni).
Soprattutto sto difendendo, in linea con l’insegnamento della Corte costituzionale e della Corte di Cassazione, l’affidamento dei cittadini nella certezza dell’ordinamento giuridico e nella sicurezza giuridica beni costituzionalmente garantiti nonché principi essenziali, inviolabili e intangibili dello stato di diritto.
Il presidente dell’Inps Tito Boeri non può proporre norme con efficacia retroattiva che incidano irragionevolmente su situazioni regolate da leggi precedenti (sentenze 416/1999, 211/1997 e 24/2009 della Consulta).
Gli attacchi di alcuni politici sconsiderati nulla possono contro la Costituzione e i giudicati costituzionali. I politici travolti degli scandali vorrebbero far pagare ai pensionati le loro rapine sistematiche perpetrate ai danni dell’erario. Non passeranno e non prevarranno. Non possono vincere coloro che hanno respinto a Montecitorio il taglio delle pensioni d’oro degli ex parlamentari.
Spi-Cgil assicura che 5,5 milioni di pensionati sono stati derubati di 10 miliardi negli ultimi 4 anni per effetto della mancata perequazione. Non basta? La politica non può usare le pensioni come bancomat delle spese pazze della Pubblica amministrazione. Suvvia un po’ di pudore non guasterebbe! E non guasterebbe finalmente una seria repressione dell’evasione fiscale. E ricordo agli amministratori delle casse professionali che non possono ridurre gli assegni per via amministrativa. Sarebbe un crimine”.