Una sentenza della Corte Costituzionale di grande importanza per i cittadini italiani e in prima fila per i pensionati, massacrati dai Governi Berlusconi, Monti e Letta, è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del 21 dicembre 2016, rivela Franco Abruzzo. La sentenza della Corte costituzionale appare molto importante e significativa in questo momento.
Per il testo integrale della sentenza 275/2016 della Corte Costituzionale cliccare qui.
Intense sono le polemiche sui diritti acquisiti, che il potere politico, più attento ai propri interessi e privilegi che ai diritti dei cittadini, continua a mettere in discussione. Siamo arrivati all’estremo che il presidente Inps, Tito Boeri, in un trip da demagogo ha indicato (negando poi di averlo detto, ma è documentato) come fonte di risparmi la morte dei pensionati d’oro, da provocare mediante riduzione delle loro pensioni medesime (dicono che voglia fare il ministro e sia furibondo perché non lo hanno scelto e questo avrebbe determinato le ultime uscite da Masaniello della sinistra ultra).
Aperto è anche il tema delle pensioni Inpgi. Il Consiglio di amministrazione dello istituto di previdenza del giornalisti italiani, sotto la spinta delle componenti più estreme e demagogiche della categoria, ha varato una riforma severa delle prestazioni, indispensabile per salvare l’ Istituto ma, per renderla più gradita alle fasce basse della categoria la ha indorata con il taglio delle pensioni medie e alte. Ora il Governo, attraverso i Ministeri del Lavoro e della Economia, deve pronunciarsi.
La sentenza della Corte Costituzionale sui diritti “incomprimibili” dei cittadini è la 275/2016. Tali diritti, proclama la Corte, vengono prima del pareggio di bilancio (art. 81 Cost.). La sentenza nasce da una controversia fra Regione Abruzzo e Provincia di Pescara. Per la Corte non devono venire meno i servizi agli studenti disabili a causa delle politiche di austerity.
“È la garanzia dei diritti incomprimibili ad incidere sul bilancio, e non l’equilibrio di questo a condizionarne la doverosa erogazione”.
È una sentenza di grande rilievo che mette in secondo piano i vincoli dell’articolo 81 della Costituzione sul pareggio di bilancio (imposto dalla Ue al Governo Monti) rispetto ai diritti fondamentali dei cittadini (E TRA QUESTI DIRITTI FONDAMENTALI C’È ANCHE IL DIRITTO ALLA PEREQUAZIONE ANNUALE DELLE PENSIONI EX SENTENZA 70/2015 DELLA CONSULTA).