Genova: Bisagno, tutto fermo. Dopo Burlando tocca a Toti, la stagione delle piogge è vicina

di Franco Manzitti
Pubblicato il 17 Giugno 2015 - 13:07 OLTRE 6 MESI FA

GENOVA – A Genova nulla sembra essersi mosso nel greto del Bisagno. A 8 mesi dall’alluvione di Genova, che nell’ottobre del 2014 provocò lo straripamento del torrente Bisagno, una passeggiata lungo le sponde fa capire perché la sinistra è stata punita alle elezioni regionali e fa mettere in mora il nuovo presidente della Liguria, Giovanni Toti, che è di destra e ha preso il posto di Claudio Burlando.

Burlando è stato accusato di avere impiegato i fondi per prevenire le alluvioni a favore delle associazioni bocciofile che pullulano in Liguria e in ogni caso il ripetersi di disastri geologici a Genova e fuori è stata una delle cause della sconfitta elettorale del Pd.

A Genova ora si chiedono se sarà Giovanni Toti capace di fare quello che Burlando non ha fatto. Le foto e i video che corredano questa notizia sono altrettanti atti di messa in mora per Giovanni Toti. Siamo a giugno e mancano tre mesi alla stagione delle piogge. Dopo la grande alluvione del 1970 non ci sono stati grandi fatti per anni, fino a quando il clima ha cominciato a dare problemi e a mettere nei guai il sindaco di Genova, Marta Vincenzi, post comunista anche lei come Burlando.

Se ora ne parla il Papa vuol dire che la faccenda del clima si è fatta seria, come Burlando ha imparato a sue spese. Toti fa bene a interiorizzare la lezione e non perdere tempo. Ai prossimi acquazzoni e straripamenti toccherà a lui e non sarà lo charme un po’ fané di Berlusconi a salvarlo.

(Foto e video di Franco Manzitti)