Macron dice “colonialismo crimine contro umanità” e offende i gay: perde a destra e sinistra

di Giampiero Martinotti
Pubblicato il 21 Febbraio 2017 - 06:40 OLTRE 6 MESI FA
Macron dice "colonialismo crimine contro umanità" e offende i gay: perde a destra e sinistra

Macron dice “colonialismo crimine contro umanità” e offende i gay: perde a destra e sinistra. In Francia si vota il 21 aprile

PARIGI – A due mesi dalle presidenziali, i francesi esitano ancora. Non sanno se affidare il ruolo di baluardo anti-Le Pen allo screditato candidato della destra, François Fillon, o all’inesperto Emmanuel Macron, ex ministro di Hollande che chiama a raccolta gli elettori di destra e di sinistra. Il sondaggio quotidiano dell’istituto Opinionway è un campanello d’allarme per il giovane Macron : ha perso due punti e si ritrova appaiato al 20 per cento con Fillon. Marine Le Pen continua a guidare la corsa e guadagna addirittura un punto con il 27 per cento di persone che si dichiarano pronte a votare per lei. Al ballottaggio, vincerebbero Macron (60%) o Fillon (56%), ma la leader populista è in lenta e costante ascesa.

Negli ultimi giorni, Macron è scivolato due volte. La prima con l’elettorato moderato. Durante una visita in Algeria, ha definito la colonizzazione una barbarie e soprattutto « un crimine contro l’umanità ». A parte l’inesattezza giuridica dei termini impiegati, Macron si è attirato una valanga di proteste a destra. E durante il fine settimana, i suoi comizi nel sud sono stati quanto meno movimentati: in quelle regioni, tra l’Occitania e la Provenza, vivono i pieds-noirs e i loro discendenti, cioè i francesi di origine europea rimpatriati dall’Algeria. Nel 1962, dopo l’indipendenza algerina, furono 800 mila a tornare precipitosamente nella madrepatria. Molti di loro continuano a coltivare il mito della Algérie française, sfruttato a fondo dal Fronte nazionale quando era guidato dal padre di Marine.

L’Algeria resta un tema delicato Oltralpe. Una lunga colonizzazione (cominciata nel 1830), otto anni di guerra (1954-1962), le torture, la crisi della IV Repubblica e il ritorno al potere del generale de Gaulle : attorno all’ex colonia si è giocato il destino contemporaneo della Francia. Macron si è accorto subito del passo falso. Si è scusato, ha detto che bisogna parlare di « crimini contro l’umano », ha cercato i toni gollisti («Vi ho capiti!»), ha detto che i pieds-noirs sono stati vittime della politica francese nel Maghreb. Non è bastato per recuperare terreno.

Se l’Algeria gli ha fatto perdere consensi a destra, un’altra frase glieli ha fatti perdere a sinistra: secondo la sua analisi, sotto Hollande gli oppositori alle nozze gay sono stati «umiliati». Un po’ troppo per i progressisti e anche in questo caso Macron ha cercato di correre ai ripari, assicurando la comunità gay del suo sostegno.

Poche battute polemiche, reazioni convulse e perdita di consensi elettorali immediata: in qualche giorno, Macron si è reso conto di quanto friabile sia il terreno su cui si basa il suo successo. I sondaggi, del resto, lo confermano: più di un francese su due afferma di non essere sicuro del suo voto ad appena due mesi dal 23 aprile, data del primo turno.