Agcom, il chiodo fisso di Berlusconi

berlusconiROMA – Bene ha fatto Blitz Quotidiano a rompere il silenzio che continua a circondare le prossime nomine per le autorità di garanzia. Eppure dovrà essere rinnovata l’Agcom, il garante per la Privacy e, in gran parte, anche la stessa autorità antitrust.

Le nomine spetteranno in parte al governo, per esempio il presidente della Autorità per le comunicazione. In parte ai Presidenti delle Camere: i componenti dell’antica trust. In parte al Parlamento: i commissari dell’Agcom. Per ora tutto tace, ma solo in apparenza, perché, sotto traccia, fervono le trattative per un maxi pacchetto lottizzato.

Di questo, anche se tutti negano, ha parlato Berlusconi nel corso dell’ultimo incontro con Monti. Altro che legge elettorale o riforma del mercato del lavoro!

Il Cavaliere è uomo di sostanza, dotato di un forte istinto di cassa e per questo ha chiesto uno sconto sulle frequenze digitali e la nomina da parte del governo di un presidente dell’Agcom che sia un sacerdote della conservazione, uno che non osi sfiorare i mercati chiusi e le posizioni dominanti.

Da qui la sua preferenza per qualche ex presidente della Corte Costituzionale, magari uno di quei pochissimi giuristi che ebbe lo stomaco di firmare a sostegno delle norme ad personam o della medesima legge bavaglio.

Il professor Monti che si è definito il Saddam dei conflitti di interesse, dovrá ora tentare di sfuggire alla trappola, senza compromettere l’azione del suo governo, perché Berlusconi è disposto ad ingoiare ogni rospo, purché il rospo non voglia saltellare nell’orto delle infinite proprietà.

Per questo il silenzio circonda la materia, anche perché, in questo momento, sarebbe arduo e forse impossibile,persino per Monti, riuscire a spiegare perchè mai l’articolo 18 non sia un “Tabù” ed invece lo sia ancora e forse sempre, il conflitto di interessi di uno dei suoi sostenitori. Chi sa se anche di fronte ai “No” di Berlusconi tireranno dritto perché ” Bisogna decidere e nessuno può avere un diritto di veto..”

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